Santa Lucia e il suo asinello forse faranno proprio come le bancarelle ai piedi del duomo: sfideranno la crisi con tenacia e col sorriso sulle labbra. Magari compreranno di meno, ma comunque compreranno, tutto dipende da quanti soldi ci sono nel portafoglio e sul conto in banca. Anche quest’anno i tetti colorati dei gazebo hanno riempito il quadrilatero di piazza Vittoria, sfoderando gioielli, caramelle, felpe e tutta una serie di piccole creazioni fatte rigorosamente a mano, destinate a diventare delle sorprese da sistemare sotto l’albero di Natale per strappare un sorriso ai bambini.
Quello che conta, dicono tutti, è la qualità. Anche se nessuno nasconde la crisi. “Il Golosone”, al sicuro tra torroni, zucchero e dolciumi, preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno ed essere ottimista: «Il marzapane è il nostro cavallo di battaglia - racconta il titolare dell’attività, un giovane di Varese che dall’89 partecipa alle fiere del Nord Italia -. È vero, una volta si spendeva di più ma non ci possiamo lamentare. In ogni caso, anche questa mattina (ieri per chi legge, ndr) non è andata male, c’è gente che qualche volta compra senza pensarci». Molti banchetti tentano di “prendere per la gola” i lodigiani, come per esempio “La nuova tonnara”, che nel 2008 si è guadagnata il primo posto nella classifica dei migliori tonni sott’olio stilata dal Gambero rosso: «La crisi ci ha penalizzato, chi compra oggi spende meno. Noi, però, abbiamo anche dei costi di gestione sempre più elevati».
Tra i protagonisti della fiera spunta un banchetto che attira l’attenzione delle signore, grazie al cartello posizionato al centro di un cesto pieno zeppo di indumenti: «Alla faccia degli invidiosi - recita l’avviso -, 3 euro». Tutto a prezzo scontato, un’offerta che ha scatenato qualche critica da parte degli altri espositori.
Passeggiando in piazza Vittoria è impossibile non notare alcune divertenti curiosità, come il “cuscino massaggiatore”, oppure i faldoni a disposizione dei clienti che svelano il significato di tutti i nomi. Sono di Francesca Fedele: «Il nome rispecchia la personalità e ci piace dare l’occasione di scoprirne il significato - spiega -. Abbiamo bracciali fatti da noi e più in generale dell’oggettistica. La crisi si sente, non solo per quanto riguarda la gente, anche noi abbiamo più spese e in qualche modo ci hanno rovinato i centri commerciali, è giusto che ci siano ma forse si potrebbe tutelare di più le aperture». In ogni caso, Francesca adora questo lavoro, «ce l’ho nel sangue, mi piace comprare e vendere ma, soprattutto, stare a contatto con la gente».
E poi via, tra cuffie e cappellini colorati, felpe con il teschio, borse a forma di gufo. Anche questa volta saponette profumate, in arrivo dalla provincia di Como, dove si trova il quartier generale di Maurizio Bertolotti. «Questi quindici giorni sono fondamentali per capire come sarà il Natale - dicono i responsabili -, una giusta politica tra qualità e prezzo è però fondamentale, altrimenti non ce la fai a vendere, solo se stai dentro a certe cifre riesci a conquistare il cliente».
Sembra strano, eppure rispetto al passato le bancarelle con i giocattoli si contano sulle dita di una mano. Alcuni dei partecipanti un tempo si erano specializzati nella vendita delle piccole e grandi meraviglie che conquistano i più piccoli, adesso però hanno deciso di esporre un diverso tipo di merce. Un segno dei tempi che cambiano e della concorrenza agguerrita dei centri commerciali. Ambrogio Mascheroni è un commerciante di Lodi e il suo gazebo è il regno del modellismo: «I miei prodotti sono tutti regolari - ci tiene a precisare -, sono sicuri e anche per questo si paga la qualità. I prodotti che vanno per la maggiore sono quelli che riguardano il modellismo agricolo, come i trattori, però ci sono anche macchine e animali. Ho la licenza dal 1972, se c’è qualcosa che non va provvedo subito con l’assistenza». Il signor Mascheroni, che fa parte di un’associazione del commercio, al pari di altri suoi colleghi avrebbe preferito una maggiore selezione tra i partecipanti.
Le bancarelle resteranno in città a fare compagnia ai lodigiani fino allo scoccare della mezzanotte di lunedì 12 dicembre. Poi sarà un arrivederci all’anno prossimo.
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