Torna la lapide di Battisti, non è quella storica

“Il Cittadino” del 9 novembre 2010 denunciava il fatto che la storica lapide dedicata a Cesare Battisti che fino a pochi giorni prima era affissa sulla facciata dell’ex cinema Marzani aveva fatto una grama fine. Un persona – le cui generalità ci sono note e che è conosciuta e stimata in città – aveva dichiarato al direttore del “Cittadino” di aver visto con i propri occhi due persone immigrate, dipendenti del cantiere, intente nello scalpellare la lapide, riducendola a pezzi e buttandola tra i calcinacci destinati alle discariche. Commentava in quel frangente il nostro giornale: «Si tratterebbe di un episodio gravissimo, le cui responsabilità andrebbero rintracciate non solo in chi ha eseguito la demolizione, ma anche e soprattutto tra i tecnici di palazzo Broletto che - se fosse vera la segnalazione della distruzione del manufatto marmoreo - non avrebbero imposto le prescrizioni dovute quando si opera su una struttura di così antica data».

Il Comune di Lodi smentiva a più riprese e in modo categorico quanto pubblicato dal “Cittadino”, e si precipitava a precisare: «La lapide è stata asportata e si trova ora in custodia a Verona, presso la sede dell’azienda capofila del pool di imprese che realizza l’intervento, in attesa di essere ricollocata sulla facciata a intervento concluso, come già annunciato dalla società proponente l’intervento (Erre Elle Sas di Pessano con Bornago), con una nota trasmessa alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio».

Intanto, sulle pagine del nostro quotidiano montavano le polemiche e le proteste dei lettori. Il 12 novembre 2010 era l’allora assessore Simone Uggetti a intervenire di persona nella diatriba, rispondendo in termini perentori all’allora consigliere comunale Matteo Papagni, che aveva minacciato azioni legali qualora la lapide fosse andata distrutta: «Se il consigliere Papagni si fosse premurato di verificare i fatti prima di lanciare la sua invettiva, avrebbe appreso che lo “scempio” denunciato non esiste e che la lapide è stata semplicemente rimossa in attesa di restauro e della ricollocazione, a ristrutturazione dell’edificio conclusa, come concordato dalla società che realizza l’intervento con la Soprintendenza ai Beni Architettonici».

In questi giorni – quattro anni dopo! - una lapide di marmo è stata affissa presso l’immobile edificato al posto dell’ex cinema Marzani. È la lapide che pubblichiamo in alto sulla destra, a sinistra pubblichiamo la foto della lapide preesistente.

Anche un non vedente capisce che la lapide affissa in queste ore è nuova di zecca e non è sicuramente quella antica. È chiaro, a questo punto, che i responsabili della distruzione della lapide hanno bellamente preso in giro tutti coloro che si sono interessati alla vicenda e – ci sia permesso – anche i pubblici amministratori, a partire dall’ex assessore Uggetti.

Nel segnalare con una punta di amarezza che in questa vicenda Lorsignori di Palazzo Broletto si sono fidati molto di più di quanto assicurava un’impresa edile di fuori territorio anziché dell’attendibilità del quotidiano che dal 1878 assicura l’informazione nel Lodigiano, prendiamo solo nota di una cosa. Della figura barbina fatta dal Comune di Lodi.

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