TERREMOTO Il lodigiano Claudio Marchesi nell’inferno di Marrakech: «Ora non abbandonate questo paese»

Il 57enne gestisce un ostello nel cuore del Marocco: nel suo racconto i momenti di panico e un appello

Un’esperienza da incubo per un lodigiano che vive e lavora a Marrakech da due anni e che si è trovato nel cuore del terremoto. Ora che la paura è tramontata lancia un appello ai lodigiani: «L’aiuto migliore che potete dare al Marocco, adesso - dice -, è venire qua, l’economia riparte solo così. Alla ricostruzione devono pensarci i governi». Claudio Marchesi, 57 anni, lavora nell’ambito del turismo, gestisce con un socio milanese il Miostello, un riad con abitazioni per turisti disposte su diversi piani, divise da giardini e ricostruite in architettura tipica locale, nella parte nuova della città, quella che si è salvata dalla furia delle scosse.

«Ho sentito un rumore fortissimo, il letto ha incominciato a muoversi - racconta -, poi tutte le cose hanno iniziato a muoversi e anche le pareti. È stato terribile. Sono corso sul balcone, ero tentato di saltare giù. Io abito al secondo piano, ma sembra il primo e non sarebbe stato difficile. Non avevo mai provato un’esperienza simile. Sentivo la gente che urlava, il rumore degli oggetti che si rompevano. Ho vissuto una situazione di panico fortissima. Quando la situazione si è normalizzata il pensiero è stato di scappare; tutti gli abitanti del condominio sono fuggiti dalle scuole, così com’erano, con solo gli slip addosso. Dopo 30 minuti c’è stata un’altra scossa, ma meno forte. Quando ho realizzato che ero lì in strada con le ciabatte e il telefono in mano e nient’altro e tutti i documenti e le cose importanti erano in casa, sono tornato dentro a prenderle, poi ho passato la notte fuori». Nelle ore successive, i residenti hanno realizzato che il palazzo era ancora agibile perché costruito con i criteri anti sismici. La zona coinvolta è stata quella a nord Est della Medina. «La parte nuova è rimasta illesa - dice -, qua è tutto normale, i servizi ci sono, funziona tutto, ma le ripercussioni economiche si sono già fatte sentire. Sono arrivate tonnellate di cancellazioni di prenotazioni e alcuni clienti della Riad hanno anticipato la partenza».

Marchesi, ex dipendente di banca, a Lodi, quando ha deciso di cambiare vita, è andato in Spagna e poi lì a Marrakech. «Quando sono arrivato - dice - è esploso il Covid hanno chiuso i confini, molti sono scappati in Europa, io sono rimasto. Dal 15 ottobre qui è in programma il summit del Fondo monetario internazionale. Il 99 per cento dell’economia a Marrakech è basata sul turismo. L’aiuto che ogni persona può dare è venire qui. Non si può vivere con il terrore negli occhi».

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