Terremoto, in 500 alla nostra serata

Un sì immediato, totale, assoluto: le mille realtà associative, istituzionali, religiose e sportive del territorio lodigiano non hanno esitato un istante prima di aderire al grande evento benefico messo in campo dal «Cittadino» in collaborazione con la la Fondazione della Banca Popolare di Lodi, il Comune e la Provincia per sostenere le popolazioni emiliane colpite dal terremoto dello scorso maggio. I prestigiosi ospiti che hanno risposto all’appello sarebbero stati sufficienti a coprire la scaletta di una maratona da 24 ore, come ha detto in apertura il direttore del «Cittadino» Ferruccio Pallavera, presentatore dell’incontro insieme al suo vice Aldo Papagni, ma una serata è bastata al pubblico lodigiano (circa 500 gli spettatori presenti all’auditorium Bipielle) per esprimere il proprio incondizionato e sincero sostegno ai fratelli emiliani e mantovani. «Questa partecipazione mi ha commosso - le parole di Pallavera -. Quando si è sparsa la notizia dell’organizzazione di questo evento abbiamo ricevuto richieste da altre 38 associazioni. Stiamo attraversando un periodo difficile, ma quando c’è qualcuno che sta molto peggio di noi la risposta del territorio è sempre superiore a qualsiasi aspettativa». Tanti gli ospiti di spicco che hanno animato la serata: sul palco personaggi dello spettacolo, dello sport e del teatro, tutti uniti nella solidarietà e orgogliosi di poter dare un piccolo aiuto soltanto grazie alla loro presenza. I primi a scendere in pista sono stati i cantori del Coro Barbarossa, l’ensemble lodigiano diretto da Grazieno De Zen che ha proposto una versione vocale di Aquarius, brano tratto dal musical Hair, e Maria da West Side Story. Applausi a scena aperta poi per l’ingresso della bellissima Bianca Balti, la top model lodigiana appena rientrata dalle passerelle parigine. «Sono sempre orgogliosa della mia città e sono orgogliosa di partecipare a questo evento a favore dei nostri amici emiliani - l’intervento di Bianca, intervistata da Aldo Papagni -. Nella mia vita sono stata molto fortunata: faccio un lavoro bellissimo che mi permette di girare il mondo, ma Lodi è il mio punto di riferimento, il posto che mi permette di gestire il successo stando con i piedi per terra. Lodi è una realtà familiare, sana e genuina. Io un esempio per le ragazze che vogliono lavorare nel mondo dello spettacolo? Sinceramente lo spero. Ho sempre detto ciò che penso, anche se nel mio lavoro pensare non è un requisito fondamentale. L’importante è crescere con dei valori. Anche per questo sono qui: la cosa più bella del mio lavoro è usare la mia immagine a scopo benefico. Questo terremoto mi ha toccato molto: ho amici a Mirandola, è proprio di fianco a noi». Lo spettacolo è proseguito quindi con l’intervento di Bruno Pezzini, «il profeta del dialetto lodigiano», che ha ricordato come anche il De Lemene nel 1695 abbia conosciuto la paura del terremoto. La stessa che colpì Ada Negri ispirandole una poesia dedicata alle vittime di Messina. Dopo una scena tratta dalla Sposa Francesca, i riflettori si sono accesi sulla fisarmonica di Tiziano Chiapelli, docente dell’accademia Gerundia che si ha accompagnato una ballerina sulle note di Libertango di Piazzolla. Quindi spazio ai campioni dello sport: assente Francesco Acerbi, trattenuto a Milano (proprio ieri è stato definito il suo passaggio al Milan), la scena è stata tutta per Alessandro Matri, bomber di Graffignana in forza alla Juve, protagonista di un divertente siparietto con Cristiano Militello, volto noto di Striscia la notizia. Il pianoforte di Marina D’Angelo della Gerundia (Rhapsody in blue) e il duo formato da Paolo Faga (tromba) e Vittoria Suppa (piano) hanno quindi aperto l’applaudito concerto del celebre tenore Leo Nucci con il maestro Paolo Marcarini. Gran finale con l’esibizione del coro Monte Alben insieme ai colleghi del Barbarossa che hanno intonato le note immortali di Nel blu dipinto di blu.

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