Tempi d’attesa alle stelle per gli esami

Sotto accusa finisce

principalmente il

reparto di radiologia

del Maggiore di Lodi, ma

il disagio è diffuso

Tempi d’attesa alle stelle. A volte il triplo di quelli previsti dalla Regione. Sotto accusa finiscono, principalmente, le prestazioni della radiologia dove da settembre non è più possibile effettuare gli esami serali. L’esperimento avviato dalla Regione Lombardia, infatti, è stato applicato per un periodo nella radiologia del capoluogo, ma da circa 3 mesi non se n’è fatto più nulla. È rimasta, invece, la possibilità di effettuare esami serali di risonanza magnetica, il servizio dato in appalto dall’Azienda ospedaliera a un privato.

La rilevazione dei tempi d’attesa effettuata dall’Asl nel giorno del 20 ottobre scorso, tra l’altro, in alcuni casi, non è più in linea con quanto comunicato ai pazienti dagli operatori dell’ospedale in questi giorni. Per una tac all’addome, per esempio, secondo il monitoraggio Asl, all’ospedale di Lodi servono 70 giorni contro i 40 massimi previsti dalla Regione, ma se telefonano i pazienti per un controllo i giorni di attesa salgono a 150. Anche per quanto riguarda l’intervento della cataratta, il 20 ottobre un paziente che telefonava in ospedale aveva l’appuntamento 126 giorni dopo, meno cioè dei 180 previsti dalla Regione. Telefonando oggi, invece, i giorni di attesa salgono a 210.

Anche per la tac del torace, del bacino o del capo e per la diagnostica ecografica del capo e del collo, secondo l’indagine, i giorni necessari per avere la prestazione sono 70 contro i 40 prescritti. Per una radiografia della colonna lombo sacrale, invece, ne servono 17, invece dei 7 consentiti. Per una ecografia ginecologica, al Maggiore, i giorni salgono a 102 contro i 40 consentiti e anche a Sant’Angelo, per la stessa prestazione, servono 99 giorni.

Per l’ecografia bilaterale della mammella risulta virtuoso il presidio di Lodi con i suoi 32 giorni di attesa contro i 40 indicati, mentre a Casale e Sant’Angelo i giorni di attesa salgono rispettivamente a 100 e 150.

Per alcuni esami da sempre sotto accusa come l’ecocolordoppler degli arti e dei tronchi sovraortici, invece, le liste si sono azzerate. In entrambi i casi, al Maggiore l’attesa è di soli 14 giorni, meno dei 40 concessi dal Pirellone.

Virtuoso è anche l’ospedale di Codogno, dove non ci sono attese in generale. Positivi al Maggiore, tra gli altri, invece, i rilevamenti per quanto riguarda l’elettromiografia (3 giorni su 60), l’esame del fundus oculi (21) e la prima visita oculistica (21 su 30), la prima visita cardiologica (28), l’esame audiometrico tonale (28 su 60), l’ecografia ostetrica (36 su 40), la prima visita in oncologia (4), otorino (23) e ortopedia (29).

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