Teleriscaldamento,

i cantieri puntano

al centro storico

Nuovi progetti per il teleriscaldamento. Linea Reti e Impianti (società del gruppo Lgh) ha presentato al Comune di Lodi una proposta per l’allacciamento alla rete di teleriscaldamento di quattro edifici di proprietà comunale, per la fornitura di riscaldamento e di acqua calda sanitaria. Si tratta della sede centrale del municipio, la prefettura, la palestra Ghisio alla Faustina e l’immobile utilizzato dal Parco Adda sud in viale Dalmazia.

Gli interventi si dovrebbero svolgere nel corso del 2017, con dei cantieri che dovrebbero interessare il centro storico. Le opere non prevedono alcun onere di allacciamento alla rete per il Broletto, che dovrà farsi carico solo dei costi di fornitura di acqua ed energia elettrica necessarie per il funzionamento degli impianti, oltre a concedere spazi idonei per l’installazione delle sotto centrali di scambio.

Dal Comune di Lodi hanno fatto sapere che, oltre ai benefici generali per l’ambiente, i vantaggi economici del passaggio al teleriscaldamento consistono soprattutto in minori costi di manutenzione delle sotto-centrali di scambio rispetto agli impianti a caldaia. L’eliminazione degli impianti a caldaia porterebbe poi più sicurezza negli edifici, soprattutto per l’antincendio. Inoltre alcune delle caldaie che verranno rimosse dagli stabili interessati al passaggio al teleriscaldamento potranno essere utilizzate per sostituire impianti di altri edifici comunali che risultano più datati e meno efficienti sotto il profilo del rendimento energetico (come è stato fatto, per esempio, al PalaCastellotti, dove nel 2015 è stata sostituita la vecchia caldaia con una più recente prelevata da una scuola).

Con questo nuovo piano di Linea Reti e impianti verrebbero allacciate alcune grandi utenze, rappresentate da alcuni palazzi sede di servizi pubblici. Il teleriscaldamento esiste a Lodi dal 2004 e negli anni è stato allargato molto. Ci sono due centrali: una oltre la tangenziale, l’altra all’ex Macello. Il calore è generato in modo concentrato e distribuito attraverso una rete di tubazioni, per essere ceduto alle utenze mediante le cosiddette sotto stazioni di scambio termico, composte da uno o più scambiatori di calore. Si tratta di una soluzione alternativa e più volte promossa per favorire il rispetto dell’ambiente.

L’amministrazione comunale del sindaco Simone Uggetti aveva raggiunto un’intesa con Lgh, proprio per portare l’infrastruttura in diversi quartieri, tra cui la città bassa, la Bassiana e San Bernardo. Gli scavi avevano creato non pochi disagi in città, con chiusure di vie e traffico più volte sotto pressione.

L’ultimo dato diffuso da Lgh sul teleriscaldamento, riguarda il valore degli abitanti equivalenti serviti a Lodi, oltre 23.500, un metro di misura indicativo per l’allargamento della rete. L’incremento degli edifici serviti nel 2016 è stato di oltre 270mila metri cubi. Nel 2017 sono ora previsti altri quattro interventi, collegando alla rete alcune sedi istituzionali.

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