Tac fuori uso, malati “pendolari”

Guasto contemporaneo a Lodi e Codogno

Week end nero per le Tac del Lodigiano. A Lodi e Codogno si guastano contemporaneamente, disagio per circa 26 pazienti. Per le radiologie lodigiane, il risveglio, sabato mattina, è stato amaro. All'ospedale Maggiore, la macchina per la tomografia assiale computerizzata non ha voluto saperne di ripartire. Stesso discorso per l’ospedale civico della Bassa. In questo caso, un grosso calo di tensione, nella notte, ha provocato il black out di tutte le apparecchiature. Al ritorno della corrente elettrica, però, la Tac è stata l’unica macchina a non ripartire. Gli esami d’urgenza, circa 2 sabato e 4 ieri, sono stati trasferiti per la maggior parte a Crema. Questa mattina, già alle 7, invece, i 20 pazienti, suddivisi tra i due presidi, che hanno l’esame in giornata, saranno contattati telefonicamente per il rinvio della prestazione. «Abbiamo attivato le procedure di rito e contattato gli ospedali vicini di Melegnano, Crema e Cremona per le Tac d’urgenza - spiega dalla direzione sanitaria il medico Giorgio Vandoni -. Mi hanno promesso che domani mattina (oggi, ndr) il guasto sarà ripristinato». In attesa che arrivino le apparecchiature nuove previste, due a Lodi e una a Casale, la prossima primavera, fa sapere il referente della radiologia Mario Orlandi, «è stato siglato un contratto d’assistenza nuovo per la manutenzione» che potrebbe assicurare un servizio migliore anche in caso di guasti nel fine settimana. Non è la prima volta, infatti, che la Tac di Lodi smette di funzionare nel week end, quando la manutenzione non è garantita. «Sia a Codogno che a Lodi - spiega il referente delle Tac Carlo Sabbia - si è trattato di un problema di software che non ha consentito il riavvio delle apparecchiature gemelle: entrambe targate Philips, tecnologia a 16 strati e con circa 6 anni di esami sulle spalle. A Codogno, nella notte tra venerdì e sabato, c’è stato un forte calo di tensione. Tutte le attrezzature poi sono ripartite. Anche la Tac si è riaccesa, ma non è stata in grado di compiere tutte le procedure necessarie per il funzionamento. Gli esami in urgenza sono stati effettuati negli altri ospedali. Domani mattina (oggi, ndr), alle 7, invece, saranno avvisati i pazienti, circa 10 a Lodi e altrettanti a Codogno, che avevano gli esami domani (oggi, ndr). I tecnici, infatti, saranno al lavoro per il ripristino. Stiamo aspettando che le apparecchiature siano sostituite. Nel cronoprogramma dell’Azienda ospedaliera, infatti, dopo il rinnovo imminente delle apparecchiature di Lodi e Casale (in quest’ultimo ospedale attualmente possono essere effettuate solo alcune Tac, ndr), è previsto, nei prossimi 9 anni, anche l’arrivo di un apparecchio nuovo a Codogno». «Per quanto riguarda la radiologia del Maggiore - precisa Orlandi - prima di inaugurare la nuova apparecchiatura sarà necessario procedere al rifacimento termico della sala che la ospiterà e alla formazione del personale. Credo che per avere due Tac che funzionino, in contemporanea, in radiologia e al pronto soccorso, bisognerà aspettare il prossimo settembre».Per il direttore generale Giuseppe Rossi, quella in arrivo nei prossimi mesi del 2012 è la più «grande rivoluzione tecnologica che si sia mai vista negli ospedali del Lodigiano. Questa nuova gara che abbiamo assegnato - aveva spiegato illustrandola, nei giorni scorsi - è una novità assoluta in Italia. Attualmente, per la sola manutenzione delle apparecchiature, noi spendiamo 2 milioni di euro all’anno. Con la nuova gara, invece, con soli 2milioni e 200mila euro l’anno, per 9 anni, noi rinnoviamo l’intero parco macchine e abbiamo l’assistenza garantita».

Cristina Vercellone

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