n Sindaci in prima linea contro il gioco d’azzardo. Diversi Comuni del Lodigiano hanno adottato provvedimenti restrittivi per frenare la diffusione delle sale gioco. A Lodi Vecchio, per esempio, l’amministrazione municipale è intervenuta con decisione per impedire l’apertura di nuove sale con video lotterie. «Due anni fa, di fronte alla possibile apertura di due nuovi esercizi di quel genere, ci siamo chiesti quale impatto sociale potessero avere - spiega il sindaco, nonché guida dell’associazione comuni del Lodigiano (Acl), Giancarlo Cordoni - e abbiamo scelto di attuare una modifica del regolamento sugli esercizi per impedire nuove aperture di sale giochi».
Per il presidente Acl, «gli enti locali hanno le mani legate per quanto riguarda le autorizzazioni su sale scommesse e slot inseriti nei bar - prosegue Cordoni - si può invece intervenire sulle sale giochi. E noi l’abbiamo fatto». Per limitare la proliferazione di macchinette elettroniche nel paese, si è mosso anche il primo cittadino di San Martino, Luca Marini. «Noi abbiamo stabilito una disciplina ad hoc, che definisce regole stringenti per aprire sale giochi - osserva - questi esercizi dovranno rispettare determinate distanze da luoghi di aggregazione e istituti scolastici». Provvedimento analogo è stato adottato a Crespiatica, dal sindaco Anna Maria Ogliari: «Abbiamo introdotto dei vincoli chiari, in modo che delle nuove sale da gioco non potranno di fatto essere aperte in centro, ma solo sulla statale. Abbiamo anche attivato un percorso di prevenzione, in collaborazione con l’Asl». Misure di contenimento delle scommesse sono state prese poi a Tavazzano. Ha puntato sulla sensibilizzazione contro la piaga del gioco inoltre il sindaco di Orio Litta, Pier Luigi Cappelletti, che aveva aderito ad un progetto territoriale sulla prevenzione. Infine il capoluogo ha annunciato che è pronto ad un giro di vite sulle “sale della fortuna”.« Attualmente in città non si ha notizia di possibili aperture di nuove attività di questo tipo - dice l’assessore comunale a Lodi, Simone Uggetti - ma sarà senz’altro opportuno riflettere su possibili modifiche agli strumenti comunali che disciplinano le attività commerciali per prevenire eventuali effetti negativi».
Fuori dal coro la posizione del sindaco di Sant’Angelo, Domenico Crespi. «Mi pare un po’ ipocrita porre di paletti sull’apertura delle sale giochi. Non farle aprire vicino a centri di aggregazioni e scuole non mi pare un gran soluzione. Credo sia una questione di educazione».
Mat.Bru.
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