
Stati Generali del Lodigiano,
un “Libro bianco” per il futuro
n Passione per il bene comune e amore per questa terra. Questi i valori che hanno mosso le circa 150 persone che, in due anni di lavoro, hanno contribuito alla stesura del “Libro bianco” per il futuro del Lodigiano, presentato ieri sera davanti alla platea del Teatro del Viale a Lodi. Ad introdurre e coordinare la serata, il direttore de il Cittadino Ferruccio Pallavera che ha riepilogato le tappe del movimento degli Stati Generali del Lodigiano, «forte come un fiume carsico che appare e scompare» e, che dopo due anni di silenzio «operativo», torna in superficie. E lo fa per presentare la sintesi sulle scelte dei sette tavoli di lavoro tematici che hanno contribuito alla stesura di un volume di oltre 240 pagine, che detta le coordinate del Lodigiano della gente. Un’immagine costruita a partire dalla realtà, con analisi dense sui dati di fatto, e strutturata sul futuro, «per trovare strade nuove e difficili da percorrere per il Lodigiano» ha ricordato Giuseppe Migliorini. Strade che fissano nuovi confini e che hanno nuove destinazioni, come il consumo di suolo allo “zero per cento”, le nuove forme di sviluppo economico, di stili di vita e di consumo, oltre che di welfare, per un vero rinnovamento culturale. A rilanciare i temi del “Libro bianco”, con interviste proiettate durante la serata, Maurizio Ambrosini (sociologo esperto in migrazioni, docente di Sociologia dei Processi migratori e di Sociologia Urbana presso l’Università Statale di Milano e presidente della Fondazione «Luigi Clerici»); Marco Bersani (responsabile di Attac Italia, tra i coordinatori nazionali del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, esperto in pratiche di democrazia partecipativa); Alice Selene Boni (urbanista, docente di Sociologia urbana presso il Politecnico di Milano, consulente di Eupolis, ente di ricerca della Regione Lombardia, dove si occupa di politiche sociali); Marco Boschini (coordinatore dell’Associazione Comuni Virtuosi, che raccoglie oltre 60 amministrazioni comunali in tutta Italia, accomunate dalla promozione di “buone pratiche” nella pubblica amministrazione); Giacomo Costa (gesuita, studioso dei fenomeni sociali, direttore della rivista mensile Aggiornamenti Sociali, ruolo in cui è succeduto a padre Bartolomeo Sorge); Damiano Di Simine e Sergio Cannavò (rispettivamente presidente e vicepresidente di Legambiente Lombardia); Lorenzo Frigerio (referente regionale per la Lombardia di Libera, l’organizzazione fondata e presieduta da don Luigi Ciotti, e coordinatore nazionale di Libera Informazione); Mauro Magatti (preside della facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano, autore di studi sulla società civile, sulla globalizzazione, sul capitalismo, editorialista del Corriere della Sera); Paolo Pileri (ingegnere, docente di Pianificazione Urbanistica e Ambientale presso il Politecnico di Milano, è uno dei massimi esperti italiani in tema di gestione del territorio e di politiche di riduzione del consumo di suolo); Guido Viale, economista e saggista, esperto in tematiche ambientali, in particolare nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti). Accanto alle voci di accademici e di esperti, quella dei rappresentanti di ciascun tavolo di lavoro che hanno parlato dei risultati di ciascun ambito. «Quella del “Libro bianco” è un’esperienza nata con un legame saldo con i bisogni del territorio, frutto della libertà di tutti quelli che vi hanno lavorato - ha detto Riccardo Rota, parte del comitato promotore -: grazie alle adesioni, apriamo una nuova stagione di impegno civile».
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