Ancora una volta unite, per quella che considerano una grande battaglia. A Lodi Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di protestare insieme contro la manovra presentata in questi giorni dal governo Monti, l’appuntamento è stato fissato per oggi alle 17 davanti alla sede della prefettura, in corso Umberto, dove si terrà un presidio. I sindacati hanno deciso di mettere da parte le divergenze che nei mesi scorsi li avevano spesso visti combattere su fronti diversi per contrastare un provvedimento che definiscono a gran voce «negativo e senza equità».
Mario Uccellini, segretario provinciale della Cisl, sottolinea che non si tratta affatto di un giudizio politico: «Le misure toccano in modo pesante la popolazione italiana, le decisioni sulle pensioni sono intollerabili e noi riteniamo che le persone non possano essere trattate così». E dal momento che Cgil, Cisl e Uil si presentano una a fianco dell’altra, Uccellini puntualizza che «questa non è una ritrovata unità, nel Lodigiano abbiamo sempre cercato di tenere il livello delle differenze basso per privilegiare le cose che invece ci uniscono».
Per la Cgil i cittadini si trovano di fronte a una specie di “stangata vecchio stile”, la mancata indicizzazione delle pensioni è considerata dalla Camera del lavoro una vera e propria tassa sulla povertà, senza contare che la riforma così come impostata provocherà seri guai a tutti coloro che si trovano in mobilità con la (vecchia) prospettiva di andare presto in pensione. «A Lodi abbiamo deciso di dare una risposta unitaria a questa situazione - dichiara il segretario provinciale Domenico Campagnoli -, non consolidata per esempio a livello nazionale o lombardo. La nostra intenzione è quella di organizzare un’iniziativa comune anche per lunedì. Dei tre criteri enunciati da Monti, rigore, equità e crescita, qui c’è solo il rigore. Secondo un calcolo effettuato sulle ricadute economiche, infatti, l’80 per cento influirà sui redditi medio-bassi. Noi crediamo che si possa procedere in un altro modo». Ieri la Cgil ha già presentato alcune proposte per correggere il “tiro” della manovra, lo stesso faranno Cisl e Uil. Tra le idee messe in campo dall’organizzazione c’è una tassa sulle grandi ricchezze e un intervento più severo sull’evasione fiscale.
Come avevano già avuto modo di commentare in passato, per i sindacati «pagano sempre i soliti noti». È questo che ribadisce più volte Santo Bolognesi, il segretario provinciale della Uil, il quale avrebbe preferito trovarsi di fronte a provvedimenti per alleggerire i costi della politica.
«L’abolizione delle Province non produrrà un risparmio notevole - afferma -, nella manovra ci sono molte cose che mancano. Quello che ci sta a cuore è anche il rilancio dell’occupazione, l’esecutivo ha detto che se ne parlerà più avanti. È sempre più facile colpire le solite categorie, è vero che bisogna dare un segnale credibile all’Europa e ai mercati ma così non è possibile».
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