
Degrado e baracche dietro il palazzetto. Si allargano le strutture nei pressi della Ferrovia. Casotte di assi e lamiera, sgangherate. Circondate da reti posticce e cancelli tirati su con le doghe dei letti. Tutt’intorno boschi, rovi e fossi. Sembra un altro mondo, lontano dal capoluogo, quello che lambisce la ciclabile Lodi-San Martino. Un’area, quella di via Piermarini, nascosta agli occhi dei curiosi.
Alle 12 della mattina non si vede anima viva. L’area, da tempo, è terreno di abusivismo. Un giovane, due, tre. Fanno footing, cuffie, canottiera e fiato lungo sotto il sole di giugno. Una donna si lamenta.
Sbirciando oltre le assi si scoprono persino pollai con le galline e trespoli con gli uccelli. Poi tavoli lunghi con le sedie tutt’intorno, bomboloni del gas e sull’asse che fa da ingresso un cartello “Attenti al cane”. Il cane dentro c’è, eccome: piccolo, ma con la voce grossa. Tutt’intorno, casotte rappezzate con materiali di recupero, legno, plastica, compensati, ondulati e poi buchi nel mezzo al posto delle finestre. Un grosso fico fa da nascondiglio a una delle baracche. Alle radici una montagna di cassette della frutta di plastica e sacchetti di ogni tipo. Qui gli orti non ci sono. Sembrano proprio rifugi di persone senza tetto che hanno improvvisato tra i boschi del Piermarini la loro casa. Per arrivarci bisogna percorrere per qualche centinaio di metri il sentiero, prendendo le distanze dalla ferrovia. Anche sul rettilineo degli orti è sorto in questi mesi un nuovo rifugio. Il recinto è piccolo. Dentro la baracca si intravede appena una seggiola e, come al solito, per cancello, la rete del materasso. Dal Comune di Lodi fanno sapere di essere a conoscenza della situazione. «Stiamo facendo tutti gli approfondimenti del caso», informa l’assessore Sergio Tadi. Da una parte si notano gli orti, lungo la ferrovia: una distesa di coltivazioni, con relative baracche degli attrezzi, che aumentano sempre di più e ormai arrivano fino alla ciclabile per San Martino e sono stati occupati dai privati negli anni. E ora, nascosti tra verde e rifiuti, sono spuntati anche rifugi di fortuna, dove un tempo era stato ipotizzato di realizzare una strada di collegamento tra via Piermarini e la provinciale per San Martino. Il piano era stato presentato alcuni anni fa, per far defluire il traffico dal PalaCastellotti verso la provinciale, in particolare al termine delle partite di hockey. Proprio di fronte al sottopasso per San Bernardo, tra la vegetazione sono state realizzate delle “capanne” di fortuna. Diversi residenti si sono anche lamentati per un via vai sospetto in zona, soprattutto quando cala il buio. Dal Broletto si stanno infine facendo dei controlli sulla proprietà dell’area, per valutare possibili misure, che al momento sono ancora in una fase di studio.
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