«Sostengo la fondazione, ma si ascoltino i dipendenti»

«Siamo a favore della fondazione, ma si ascoltino i dipendenti». L’appello arriva da Giuliana Cominetti, ex candidato sindaco del centrodestra e liste civiche, e ora consigliera in Broletto alla guida di due gruppi. L’esponente di opposizione ha illustrato le motivazioni del suo sostegno al progetto per il futuro di Santa Chiara.

Avevate espresso alcune perplessità al progetto di fondazione, come mai poi avete votato a favore?

«Sia in commissione che in consiglio avevamo espresso perplessità. Già alle prime riunioni io avevo chiesto come i dipendenti di Santa Chiara vedevano questo cambiamento. E il sindaco e l’assessore di riferimento mi avevano risposto di aver avuto degli incontri con i sindacati, dai quali era emerso che i dipendenti non erano contrari, almeno non in gran maggioranza, e non c’erano problemi particolari. Poi ho visto il risultato del referendum sulla casa di riposo, con i dipendenti che hanno espresso parere contrario sulla fondazione. Sono rimasta molto stupita inoltre di vedere fuori dalla Cattedrale a San Bassiano la protesta dei dipendenti. Ed erano anche in tanti».

Quindi per quale motivo avete votato a favore della fondazione?

«Perché il sindaco prima del consiglio comunale aveva rassicurato che il Comune si era attivato per tutelare il più possibile i dipendenti e per affermare che la posizione dei dipendenti non peggiorava. Ci era stata consegnata la lettera del direttore di Santa Chiara, dottoressa Bruno, nella quale veniva specificato che i dipendenti della struttura sarebbero stati tutelati e che non c’erano posti di lavoro a rischio o situazioni penalizzanti».

Secondo lei ci sono state responsabilità da parte della giunta, nel portare avanti questo progetto che sta creando così tante proteste?

«Nell’intervento che il sindaco ha fatto in consiglio comunale non ha specificato quali passaggi l’amministrazione ha poi compiuto con dipendenti e sindacati. Io non so se questi approfondimenti, che ci sono stati presentati, siano stati poi trasmessi ai dipendenti o se il personale sia stato tranquillizzato. Io spero di sì. Rimane il dubbio, perché abbiamo visto una protesta molto sentita che ha creato disorientamento».

Cosa pensate di fare ora di fronte a queste contestazioni? Come è possibile riprendere il dialogo?

«Se c’è stata qualche incomprensione, è importante che venga chiarita. Il sindaco non è stato forse chiaro in alcuni passaggi fatti con i dipendenti. Per superare tutto questo bisogna vedere quali sono gli aspetti che creano loro maggiori preoccupazioni. Credo che i dipendenti vadano pienamente tutelati e tranquillizzati. Ho frequentato tante volte Santa Chiara, in occasioni diverse, durante molte iniziative. Mi è capitato di venire a contatto con i dipendenti di Santa Chiara, li ho trovati molto preparati e umanamente molto disponibili. Sono questi i requisiti che fanno della casa di riposo un servizio di alta qualità. Ora i difficili rapporti con i dipendenti potrebbero ripercuotersi proprio sul servizio e di questo sono molto preoccupata. Con la fondazione salveremmo la lodigianità della struttura, ma dobbiamo anche salvare il rapporto con i dipendenti che è fondamentale. Essenziale per la cura che la struttura ha nei confronti dei ricoverati. Bisogna trovare delle soluzioni per recuperare il rapporto con i dipendenti».

Come raggiungere questo obiettivo?

«Bisogna ascoltare i dipendenti e incontrarli. Penso che gli accordi si possano trovare. Il dialogo è il punto di partenza per recuperare il rapporto».

Crede che il comitato “pro fondazione” possa essere una garanzia per il futuro della casa di riposo?

«Il comitato è stato costituito da persone che hanno già avuto rapporti con la struttura. Un gruppo di persone che ha dichiarato di volersi impegnare affinché la struttura non finisse nell’orbita della Regione. Penso che gli aderenti a questo progetto siano tutte persone che condividono la scelta della fondazione. La loro presenza è esempio di garanzia e attenzione».

Chi sarà il futuro presidente della fondazione? Voi farete delle proposte per le nomine?

«Noi abbiamo fatto proposte che hanno riguardato lo statuto. Ad esempio abbiamo chiesto che i mandati non siano più di due cumulabili per i vertici. Questo perché noi portiamo avanti un’opposizione costruttiva. Ora siamo pronti a dare vita a collaborazioni ufficiali sia nella gestione che in iniziative di apertura della casa di riposo alla città. Per quanto riguarda le nomine non ci è stato chiesto nulla».

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