«Sostengo la fondazione, è una scelta a larga maggioranza»

«Sostengo il piano di fondazione per Santa Chiara. Il consiglio comunale ha scelto a larga maggioranza. La Regione accetti la volontà della città di Lodi». A dirlo è l’esponente della gruppo civico in Broletto, Sergio Tadi. Candidato alle ultime elezioni insieme al gruppo di Primavera lodigiana, ha ieri spiegato il suo “sì” convinto al progetto di fondazione per la casa di riposo.

Qual è la posizione del vostro gruppo sulla fondazione per Santa Chiara?

«Abbiamo votato a favore a quel progetto. La premessa è che si doveva prendere una decisione tra Azienda servizi alla persona e fondazione. Con l’Asp arriverebbe un direttore di nomina regionale, invece con la fondazione la gestione sarebbe molto più locale. La struttura avrebbe un interlocutore più immediato, qual è il Comune di Lodi. Voglio ricordare che Santa Chiara ha avuto una gestione sempre molto legata alla territorialità e in questi anni è stata in grado di offrire servizi di qualità. Con la fondazione rimarrebbe sotto la guida dei lodigiani, in uno stretto rapporto con il consiglio comunale. Il municipio avrebbe infatti il compito di nominare le persone che andrebbero nel futuro consiglio di amministrazione. A mio parere è quindi fondamentale che non ci siano prese di gestione che vengono da fuori, che non sono espressione del territorio».

Come mai voi all’opposizione vi siete schierati con la giunta Uggetti?

«Come gruppo noi ragioniamo su progetti e obiettivi. Se questi coincidono con quelli della maggioranza, nulla ci vieta di appoggiarli. Ci eravamo candidati alle elezioni comunali per portare avanti progetti per il bene della città. Votiamo contro, quando questi piani non corrispondono alle nostre idee. Voglio ricordare però che i candidati sindaci, in campagna elettorale, si erano espressi favorevolmente rispetto a questo progetto per Santa Chiara».

Il via libera in consiglio per la fondazione, ha scatenato una fila di proteste da parte di sindacati e personale. Cosa pensa delle mobilitazioni?

«Mi fa piacere vedere l’attaccamento dei lavoratori alla struttura. Noto che c’è anche una forte partecipazione emotiva, questo fa onore ai lavoratori. Con la fondazione verrebbero a perdere la condizione di lavoratori pubblici, ma la proposta di contratto inserita nello statuto prevede molte garanzie per il personale»

I lavoratori parlano però di “privatizzazione” della struttura. Esistono dei rischi di tagli per il personale?

«La fondazione avrebbe un interlocutore importante, che è il consiglio comunale e la giunta, inoltre nello statuto la proposta è stata quella di inserire dei vincoli stringenti su determinate materie. Non ci sono i presupposti di eventuali tagli o di diminuzioni di costi relativi al personale della casa di riposo. Vi sono delle condizioni a cui anche un cambio di statuto dovrebbe sottostare, tra cui la richiesta di una maggioranza del 95 per cento per particolari modifiche, oppure di tre quarti per altri interventi».

L’ultima parola ora spetterà alla Regione Lombardia. Cosa pensa che farà il Pirellone rispetto alla fondazione per Santa Chiara?

«Io penso che ci sarà un via libera, perché la proposta è stata votata da una larga maggioranza del consiglio comunale. E l’assemblea cittadina è l’espressione democratica del territorio. Da parte della Regione non ci sono i presupposti per un diniego rispetto ad una scelta democratica di questo genere. La stessa regione aveva individuato due strade specifiche: o la fondazione o l’azienda servizi alla persona. Il consiglio comunale ha scelto a larga maggioranza la fondazione. Non ci sono pertanto i presupposti per non accettare la volontà della città di Lodi».

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