Sono quasi 300 le case all’asta

Gli immobili in “vetrina”

sono per l’82 per cento

sotto i 100mila euro:

molti non sono in centro e non sono di particolare pregio catastale

La crisi colpisce il bene “rifugio” del mattone anche nel Lodigiano: sono 276 le abitazioni in provincia di Lodi finite sul mercato delle aste immobiliari e di queste ben 227, poco più dell’82 per cento, sono abitazioni che hanno un valore stimato entro i 100mila euro, quindi non di pregio e non in zone centrali. Una tipologia, di conseguenza, riconducibile a proprietari appartenenti a una fascia di reddito medio-bassa. Allargando lo sguardo su base nazionale, il numero degli immobili residenziali messo all’asta in Italia è aumentato dell’11,6 per cento in un anno: le procedure in corso sono 30.746 contro le 27.553 rilevate nel giugno 2014. È quanto emerge dal rapporto annuale sulle aste immobiliari del Centro studi Sogeea, società operante nel mercato immobiliare nazionale, presentato venerdì 10 luglio nel centro congressi della società in via Sabotino a Roma. Poco più della metà delle case in vendita (15.660) si concentra nel nord del Paese, mentre un quarto di esse, pari a 7.539 unità, è localizzato in Lombardia, regione che precede nettamente Lazio (2.921), Veneto (2.894), Sicilia (2.863), Piemonte (2.465) e Campania (2.327). A livello di province, invece, spiccano i 2.307 immobili residenziali di Bergamo, con Roma a quota 1.596 seguita da Brescia (1.253) e Milano (1.085). Prendendo in considerazione le provincie lombarde, Lodi si piazza dopo Como (696 abitazioni), Mantova (431), Pavia (516) e Varese (442). Precede invece le province di Sondrio (114), Lecco (206), Monza-Brianza (179) e Cremona (34). Se l’82 per cento delle case dei lodigiani messe all’asta ha un valore sotto i 100mila euro è anche vero che spiccano le tre abitazioni da “nabbabbi” che appaiono nell’analisi: una con un valore compreso tra 900mila euro e un milione di euro e altre due con un valore compreso tra il milione e i 3 milioni di euro. Quanto alla situazione a livello nazionale, «a determinare un incremento così consistente degli immobili residenziali all’asta sono stati soprattutto i centri medio-piccoli – ha spiega nella sua relazione il presidente di Sogeea Sandro Simoncini–. Ciò è confermato anche dal fatto che i due terzi delle case in vendita, oltre 20mila, hanno un valore inferiore a 100mila euro, segno che si tratta per lo più di edifici non di pregio e situati al di fuori delle grandi aree urbane. Questo è anche un ulteriore segnale di quanto la crisi abbia colpito maggiormente persone che non appartengono a fasce di reddito elevate. Di contro, la presenza sul mercato di così tanti immobili offre interessanti opportunità d’investimento. Le procedure di vendita all’asta sono trasparenti e tutto sommato semplici: chi ha disponibilità di denaro può realizzare veri e propri affari».

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