
Sono duemila gli stranieri “fuorilegge”
Tra gli irregolari nel Lodigiano spiccano marocchini ed egiziani
n Duemila persone che non “parlano lodigiano” e che non hanno i documenti in regola. Sono gli stranieri irregolari della provincia, una stima elaborata dall’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità aggiornata al primo luglio 2010. La “maglia nera” spetta ai marocchini, 300 di questi non hanno il permesso di soggiorno, subito dopo, ai primi posti della classifica, si piazzano gli egiziani, con 290 extracomunitari senza documenti, e gli albanesi, con 250; anche indiani e tunisini contribuiscono più di altre comunità ad alzare il numero degli irregolari, nel primo caso si contano 160 “fuorilegge” mentre nel secondo 100.
Il Lodigiano può vantare il minor numero di stranieri irregolari, le province “vicine di casa” come Pavia e Cremona devono fare i conti rispettivamente con 4.700 e 2.830 clandestini. Come è ovvio, però, ad attirare il maggior numero di clandestini è Milano, con 47.550 immigrati che non potrebbe risiedere in Italia, 31.260 di questi vivono in città mentre 16.290 negli altri comuni della provincia. Realtà produttive come Bergamo e Brescia hanno valori ben diversi, in particolare si tratta di 14.060 irregolari nel Bergamasco e 15.530 nel Bresciano.
Dal 2001 al 2009, anche se con alcuni “alti e bassi”, la presenza di irregolari nel Lodigiano è cresciuta, poi, complice anche la crisi, è tornata a scendere. «Il minor “effetto richiamo” dovuto alla criticità del mercato del lavoro, con la realistica possibilità di alcuni rientri in patria, congiuntamente ai primi effetti dell’iniziativa di emersione del lavoro domestico avviata a fine 2009 - si legge nel rapporto - sembrerebbero aver determinato tra la seconda metà del 2009 e il primo semestre del 2010 un calo della componente irregolare presente sul territorio lombardo. Così, dopo aver segnalato la sostanziale stabilità attorno ai 150mila irregolari passando dal 2008 al 2009, le nuove risultanze del 2010 ridimensionano il fenomeno in 113mila casi, portando il tasso di irregolarità dal 13 al 9,5 per cento».
Quasi 29mila stranieri regolari hanno scelto il Lodigiano come approdo. Il rapporto elaborato dall’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità mostra che circa 1 immigrato su 6 vive nelle province lombarde dell’area meridionale, ovvero Lodi, Pavia, Cremona e Mantova; poco più di 1 su 4 sceglie invece Bergamo e Brescia.
Anche nel 2010 la netta superiorità numerica degli europei dell’est Europa emerge con evidenza tra i dati territoriali dove, se si esclude il consueto primato degli asiatici nella città di Milano e il loro modesto vantaggio in provincia di Mantova, le provenienze dall’est Europa predominano ovunque. Se in provincia di Pavia questa comunità supera la quota del 50 per cento, a Lodi conquista più del 40 per cento.
A Lodi le cittadinanze più rappresentative sono cinque: Romania, Albania, Marocco, Egitto ed Ecuador. L’America Latina ha preso il posto dell’India, che dal 2001 al 2007 ha sempre avuto un peso rilevante nell’analisi dei flussi migratori.
Una fotografia molto simile a quella scattata per il Pavese, dove oltre a romeni, albanesi, marocchini ed egiziani si aggiunge un gruppo di ucraini.
Greta Boni
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