Sonda ecografica per Senologia,
il dono del Lions Club Quadrifoglio

OSPEDALE Ieri la consegna al reparto del Maggiore alla presenza del sindaco Furegato: «Uno strumento fondamentale per la diagnosi»

Un gesto che salva la vita: lunedì pomeriggio è stata donata una sonda ecografica addominale al reparto di Senologia dell’ospedale Maggiore di Lodi, grazie all’iniziativa benefica da parte di Lions Club Lodi Quadrifoglio. Alla cerimonia di consegna erano presenti anche il sindaco Andrea Furegato, l’assessore per il comune di Lodi, Simonetta Pozzoli e la presidente del Lions Club Lodi Quadrifoglio, Mariuccia Svanini, assieme a molte delle volontarie. Durante l’intervento, Svanini ha voluto rivolgere un ringraziamento speciale al sindaco, ricordando come «ancor prima di ricoprire l’alta carica, si interessava concretamente alla realtà del distretto. Chiedeva, si informava, cercava di capire in che modo poter contribuire anche lui». Parole che testimoniano non solo la qualità della collaborazione tra istituzioni e territorio, ma anche la volontà condivisa di dare risposte concrete ai bisogni della sanità locale. Una sinergia che è stata evidenziata dal direttore sanitario di Asst Lodi, Giovanni Monza: «Perché organizzazioni come quella del Lions Club Lodi Quadrifoglio ci consentono di entrare nel vivo della cittadinanza e di porci, insieme, attivi al benessere della popolazione». Un legame, quello tra l’Azienda socio sanitaria del territorio lodigiano e Lions Club Lodi Quadrifoglio, ancora più stretto se si considera la presenza, all’interno dell’ambiente sanitario di figure che vivono entrambe le realtà. È il caso della dottoressa Mariateresa Bernini, che ha raccontato: «Collaboro con il Lions Club Lodi da anni, ma sono anche senologa qui, all’ospedale Maggiore». Un doppio ruolo che le permette di cogliere appieno il valore concreto di gesti come quello della recente donazione: «La sonda ecografica addominale - ha spiegato - è uno strumento estremamente fondamentale per un reparto come il nostro. Permette di completare il percorso diagnostico in modo accurato per le pazienti a cui è stato diagnosticato un tumore alla mammella o che hanno già affrontato la malattia in passato».

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