SOLIDARIETA’ La “pizza sospesa” di Gennaro Gagliardi arriva alla mensa diocesana di Lodi GUARDA IL VIDEO

I clienti dell’esercizio di via Cavour hanno versato una somma da destinare alla preparazione dei piatti per i più poveri

Una pizza che unisce nel segno della solidarietà: grazie alla “Pizza sospesa” lanciata da Gennaro Gagliardi anche quest’anno il piatto della tradizione culinaria italiana per eccellenza è tornato sulle tavole della mensa Diocesana. Un impasto che lega gli ingredienti più semplici per una combinazione dal risultato assicurato. Quasi una trentina gli utenti in fila alla mensa che, ieri mattina, hanno atteso il proprio vassoio in occasione di un pranzo diverso: un’ottima margherita sfornata dalla pizzeria di via Cavour. Un pasto che ha cambiato il menù settimanale del giovedì con una portata donata dal buon cuore dei lodigiani.

Grazie all’iniziativa lanciata dalla pizzeria, infatti, per la seconda edizione consecutiva, i clienti del locale hanno pagato una pizza sospesa da destinare alla mensa. Sono 120 in tutto le pizze donate a favore dei poveri, persone senza fissa dimora o in difficoltà economica. Per l’occasione abbiamo scambiato due parole con Enrico, 58 anni di età che, dopo 35 anni impegnato tra i lavori più disparati, oggi è disoccupato da ormai quattro anni. «Ho lavorato come commerciante nel campo dei distributori automatici - racconta -, poi come cameriere in un locale di Lodi ma, dopo la scadenza del contratto, sono rimasto senza un’occupazione». Ora percepisce il reddito di cittadinanza ed è arrabbiato con il sistema che dopo anni di lavoro gli concede solo 40 euro al mese: «Fortunatamente ci sono associazioni come la Caritas - commenta mentre gusta la sua pizza - perchè lo stato non fa nulla. Vengo in mensa da tempo ormai, sia a pranzo che a cena, e il personale, il servizio e la qualità del cibo è tutto ottimo».

Ma di storie come questa ce ne sono tante, tutte scritte sul volto di persone che ogni giorno combattono contro le avversità della vita. C’è anche Gimmy, seduto al tavolo con i suoi commensali, che accetta di fare uno scatto a fianco di Pito Maisano che gestisce il servizio di formazione e coordinamento all’ascolto di Caritas. E al banco, impegnati nella distribuzione, incontriamo Elisabetta, Alga, Lorenzo e Giorgio che, insieme ad altri 164 volontari, ruotano tutto l’anno al servizio di chi ha più bisogno.

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