Solidarietà da 2 milioni e mezzo

Sono 665 i lodigiani che pagheranno la nuova tassa

n Una tassa di “solidarietà” che vale 2 milioni e mezzo di euro. A tanto ammonta il gettito lodigiano della nuova tassa sul reddito introdotta dalla manovra di Governo. Secondo un’elaborazione del «Sole 24 Ore» sono 665 i lodigiani della città del Barbarossa che pagheranno il tanto discusso contributo, 24 ogni mille contribuenti.

La simulazione è stata realizzata partendo dalle ultime statistiche fiscali pubblicate dal dipartimento delle Finanze: si tratta delle dichiarazioni del 2010 che fanno riferimento al periodo d’imposta 2009, divise per comune e per fascia di reddito.

Il prelievo deciso da Roma è pari al 5 per cento per chi guadagna tra i 90mila e i 150mila euro, ma sale al 10 per cento per chi guadagna più di 150mila euro.

I “ricchi” del capoluogo si troveranno a versare una somma pro capite di 3.769 euro per il primo anno di applicazione del tributo, mentre il secondo e il terzo anno la cifra passerà a 2.148 euro. Saranno Roma e Milano a versare un quinto del gettito complessivo, un contributo di solidarietà che raggiungerà quota 450 milioni di euro solo per il 2011, a dover sborsare tutti questi soldi saranno in tutto 85mila cittadini.

Se si confronta l’imposta pro capite in tutto il Paese, si nota che ai vertici della classifica - tra i primi dieci posti - ci sono cinque capoluoghi lombardi e due veneti. Per trovare la prima città del Sud è necessario spostarsi fino al 27esimo posto, occupato da Enna. Il «Sole 24 Ore», nell’analizzare i numeri a disposizione, sottolinea che non basta considerare quanto si paga, bensì quanti pagano. Se nella metropoli meneghina la tassa di solidarietà scatta per 49 contribuenti su mille, ad Andria parte per 7 su mille.

Ci sono poi alcuni centri dove i contribuenti sono gli stessi: 22 persone su mille a Torino, Pordenone e Napoli, anche se l’imposta media cambia, 4mila euro per i torinesi, 3.400 per i napoletani e 2.900 per gli abitanti del Friuli.

Il quotidiano economico precisa che per il momento gli evasori fiscali la faranno franca e ad avere la peggio saranno coloro che non hanno nulla a che fare con il sommerso.

Metà del contributo di solidarietà - il cui meccanismo è comunque molto complicato - graverà sulle spalle di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.

Saranno 665 i lodigiani chiamati a versare il contributo di solidarietà, il discusso prelievo al centro della manovra di Tremonti che, soltanto nella città capoluogo, garantirà un gettito di due milioni e mezzo di euro. Secondo i calcoli del Sole 24 Ore ogni mille residenti ce ne sono 24 con un reddito superiore ai 90mila: in media dovranno versare 3.769 euro per il primo anno di contributo, mentre la cifra scenderà a 2.148 euro per il secondo e il terzo anno

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