
Smart working, al via un modello dove vincono tutti: gli indici dell’ingegnere Lucia Cattani VIDEO
LODI Conferenza stampa alla camera per presentare la legge dell’onorevole Barzotti e il modello di calcolo della ricercatrice: «Il lavoro da remoto deve essere vantaggioso per il lavoratore, il datore di lavoro e l’ambiente»

Lodi
Una proposta di legge presentata dall’onorevole di Lodi Valentina Barzotti sullo smart working e lo studio degli indici di efficienza energetica studiati dall’ingegnere lodigiana Lucia Cattani.
. Video di Cristina VercelloneL'indice dell'ingegnere Cattani per la legge sullo smartworking
Si è svolta martedì 17 giugno presso la sala stampa della Camera dei deputati la conferenza di presentazione della proposta di legge n.388 dedicata al lavoro da remoto e al diritto alla disconnessione. «Un’iniziativa legislativa - ha fatto sapere l’onorevole - che punta a riconoscere lo smart working non più come misura emergenziale, ma come diritto attraverso un modello strutturale e sostenibile, capace di coniugare diritti, benessere e innovazione».
«Il diritto alla disconnessione è uno strumento fondamentale per proteggere il tempo, la salute e l’equilibrio psico-fisico dei lavoratori e delle lavoratrici. In un mondo sempre più connesso, il rispetto della persona deve restare al centro. Questa proposta di legge – ha dichiarato Barzotti che ha introdotto i lavori – nasce con l’intento di definire regole chiare, tutelare chi lavora e valorizzare l’innovazione organizzativa, puntando su un modello di smart working moderno, equo e attento anche all’ambiente».
Durante l’incontro sono stati presentati anche dall’ingegnere Cattani i 4 indici per misurare l’effettivo aumento di efficienza energetica sull’applicazione di questo metodo di lavoro.
«L’obiettivo - ha detto la ricercatrice lodigiana che ha sviluppato il modello di analisi - è trovare soluzioni che siano favorevoli per il lavoratore, il datore di lavoro e l’ambiente».
Lucia Cattani è pioniera italiana nel campo dell’efficienza energetica, è componente dell’elenco delle 100 esperte Stem ed è tecnovisionaria sull’acqua (è infatti una delle esperte internazionali di acqua atmosferica e dispositivi per estrarre acqua dall’aria e migliorare l’efficienza energetica).
«L’indice - ha spiegato - consente di valutare l’impatto ambientale, energetico e organizzativo del lavoro agile, fornendo dati e parametri utili per scegliere soluzioni efficaci su misura per lavoratori e aziende».
«Il lavoro da remoto può essere realmente smart – ha spiegato Cattani – solo se valutato con consapevolezza. L’indice nasce per analizzare benefici e criticità: dal consumo energetico domestico ai vantaggi ambientali legati alla riduzione degli spostamenti. Non si tratta solo di risparmiare, ma di capire quando e per chi conviene, tenendo conto delle politiche di compensazione, dell’equilibrio tra comfort e impatto, e delle specificità di ogni contesto».
All’incontro hanno partecipato, Ilaria Fontana, vicepresidente del Gruppo M5S alla Camera, Marco Carlomagno, segretario generale FLP, Paola Pizzighini, consigliera regionale M5S Lombardia e Nunzia Catalfo, già ministra del lavoro.
«Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo importante momento di confronto – ha concluso Barzotti –. Lavoriamo per un futuro del lavoro che sia davvero a misura di persona, equo, flessibile e sostenibile».
«Tutti dobbiamo vincere - ha concluso Cattani -, il lavoratore, il datore di lavoro e l’ambiente. Se grazie al calcolo ci si accorge che qualcuno guadagna a svantaggio dell’altro bisogna trovare delle misure compensative ed evitare sperequazioni. Abbiamo bisogno di numeri per poterlo dire. Questo è quello che abbiamo fatto».
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