Siamo stati disponibili, ma non conniventi

In ordine allo svolgimento del Consiglio Comunale della città di Lodi di giovedì 23 gennaio 2014, sul tema della privatizzazione dell’ASP S. Chiara, che ha indirizzato la Casa di Riposo verso il declino in fondazione onlus, le organizzazioni sindacali esprimono indignazione per le gravi ed infondate affermazioni del presidente della Casa di Riposo volte ad accusare i rappresentanti eletti dai lavoratori ed i sindacalisti per aver fornito, secondo il presidente Bertoli, informazioni distorte ai lavoratori con intenti strumentali.

Le organizzazioni sindacali contestano queste affermazioni ribadendo con forza di aver utilizzato e trasmesso ai lavoratori, in più assemblee pubbliche, tutte le informazioni ricevute dal Sindaco di Lodi e dalla Casa di Riposo spiegandole con documenti precisi e norme legali ed affermando nel contempo l’infondatezza delle tesi sostenute per il passaggio da ASP pubblica alla fondazione privata.

In tal modo è smentito anche il Sindaco di Lodi (e il Consigliere Nardone) laddove ha affermato in consiglio comunale che in una prima fase rappresentanti dei lavoratori e sindacati sarebbero stati con lui concordi per avviarsi sulla strada della fondazione e privatizzazione di S. Chiara .

Il Sindaco ha confuso la disponibilità all’ascolto con la connivenza e la consociazione al progetto del Comune di Lodi e della Casa di Riposo.

Mai è stato espresso da parte delle forze sindacali alcun assenso alla politica di privatizzazione né i sindacati hanno mai concordato sul nuovo statuto loro presentato per la trasformazione in onlus. Si sottolinea altresì che l’ultima versione dello statuto non è stata neppure consegnata agli stessi sindacati. Con queste premesse anche il prossimo incontro presso la Prefettura di Lodi non potrà che risolversi in un nulla di fatto. Le organizzazioni sindacali anticipano che si sono già attivate per portare la problematica sul tavolo di Regione Lombardia affinché la stessa Regione, in ossequio a precise norme di legge (spending review), a pronunciamenti plurimi della Corte dei Conti e della stessa Corte Costituzionale bocci il passaggio di S. Chiara in fondazione provata salvaguardando l’ASP pubblica. L’ASP pubblica infatti è sostenuta dai lavoratori di S. Chiara e da centinaia di cittadini che affollano i banchetti per la raccolta delle firme. Le organizzazioni sindacali ringraziano tutte le forze politiche che si sono opposte con il loro voto e con la loro azione alla privatizzazione, sostenendo apertamente le ragioni dei lavoratori e degli stessi ospiti, al fine di continuità nella gestione della Casa di Riposo. La difesa degli interessi degli ospiti e dei lavoratori continuerà senza tregua anche contro i furti di verità.

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