Settemila anziani in più in dieci anni

Lodigiano: quasi 43mila residenti hanno più di 65 anni

Sette mila anziani in più in dieci anni. Anche se il termine non è propriamente “politically correct”, ora che la riforma delle pensioni varata dal governo Monti costringerà gli italiani a lavorare fino a 67 anni, il dato sull’impennata degli “over 65” nel Lodigiano è sicuramente indice di un progressivo invecchiamento della popolazione nel territorio che solo il massiccio incremento della componente straniera è riuscita a contenere, almeno in termini percentuali.

UNA CRESCITA COSTANTE

Le cifre dei bilanci demografici dell’Istat parlano chiaro. Se il primo gennaio 2002 i lodigiani con 65 e più anni erano 35.526 su un totale di 198.020 abitanti, al primo gennaio 2011 (ultimo dato utile per un raffronto) erano saliti a 42.873 su una popolazione di 227.655 unità. Appunto 7.347 in più. In termini percentuali il 18,83 per cento contro il 17,94 per cento di un decennio prima: cioè quasi 19 lodigiani su 100 hanno 65 anni o più.

In questo senso l’incremento sembrerebbe figlio della naturale crescita demografica e la progressione dell’invecchiamento relativamente accettabile.

Sembrerebbe. Perché un’analisi più attenta rivela invece come la crescita della popolazione provinciale negli ultimi dieci anni sia stata frutto per quasi due terzi dell’apporto di stranieri, tra i quali la componente “anziana” è quasi irrilevante (siamo sotto il 2 per cento). Dal primo gennaio 2002 al primo gennaio 2011 i residenti nel Lodigiano sono infatti aumentati di 29.635 unità, di cui 19.608 stranieri (passati a 5.544 a 25.162) e “solo” 10.027 italiani. Una tendenza, quest’ultima, che si è - se possibile - rafforzata negli ultimi anni. Tra il gennaio 2010 e il gennaio 2011, ad esempio, le anagrafi lodigiane hanno registrato solo 222 italiani in più a fronte di 1.608 nuovi stranieri; l’anno precedente la componente italiana era cresciuta di 369 unità, quella straniera di 1.826; l’anno prima ancora a fronte di 1.019 italiani in più, gli immigrati erano cresciuti in numero di 2.941; e tra il 2007 e il 2008 - periodo di massima crescita del decennio - nel Lodigiano si erano insediati 3.076 nuovi immigrati, mentre gli italiani erano cresciuti di meno della metà (1.208)

UNA “CITTÀ” IN PIÙ

Come detto, la percentuale di “over 65” tra gli stranieri è notevolmente bassa: al primo gennaio 2011 erano 492, pari all’1,95%; in crescita costante dal 2005, ma sempre per valori quasi irrilevanti. È questa la ragione per cui, se consideriamo la sola popolazione italiana, la percentuale di residenti oltre i 65 anni sale dal 18,83 per cento al 20,93, due punti e mezzo in più rispetto a un decennio fa. Ciò vuol dire che se nel 2002 18 lodigiani di origine italiana su 100 erano “anziani”, nel 2011 tale numero è salito a 21. Se tornassimo poi indietro di un altro decennio, al 1992 quando la presenza di stranieri nel territorio era davvero poca cosa, scopriremmo che gli “over 65” erano 27.316 su una popolazione di 184.354 unità: cioè poco meno di 15 ogni cento abitanti.

In vent’anni la popolazione “pensionabile” nel Lodigiano è aumentata del 57 per cento: 15.557 in più. Praticamente una città.

GIOVANI E IMMIGRATI

La conferma del progressivo invecchiamento della popolazione italiana in provincia viene dai dati sugli “under 30”. Al primo gennaio 2011 erano nel Lodigiano 66.403, di cui 12.247 stranieri, vale a dire il 18 per cento; solo cinque anni prima il rapporto tra stranieri e italiani era di 11 su cento. Oggi come allora è per altro un rapporto più elevato rispetto all’incidenza complessiva della popolazione immigrata sul totale dei residenti nel Lodigiano che nel 2006 era del 7 per cento e nel 2011 era salita all’11. In parole povere se 11 residenti nel territorio su 100 sono stranieri, tale rapporto sale a 18 su 100 se si considerano soltanto coloro che hanno meno di trent’anni.

NEL CAPOLUOGO

Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione è ancora più evidente nel capoluogo dove gli “over 65” sono 10.237 su 44.401, pari al 23 per cento. Dato quasi completamente attribuibile alla popolazione italiana, visto che gli stranieri con più di 65 anni nel capoluogo erano al primo gennaio 2011 soltanto 128.

Al contrario gli “under 30” sono complessivamente 11.746, di cui 2.624 stranieri: 22 su 100, 4 punti oltre la media provinciale. Stranieri a parte, la città di Lodi invecchia più velocemente del resto della provincia.

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