Sciopero del settore igiene urbana, lunedì nel Lodigiano a rischio la raccolta dei rifiuti

Si temono disagi con lo stop proclamato da Cgil, Cisl e Uil

Andrea Bagatta

Raccolta dei rifiuti porta a porta a rischio lunedì mattina in tutto il Lodigiano, e piazzole ecologiche senza certezza di apertura. Lunedì 8 novembre è previsto lo sciopero nazionale del settore Igiene urbana per il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro, disagi in vista per i cittadini. Lo hanno proclamato le sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel. Previsto un presidio sotto la prefettura in corso Umberto, tutta mattina, dalle 9 alle 12. Ormai sono stati raggiunti i 27 mesi di mancato rinnovo del contratto, e a livello nazionale le discussioni tra sindacati e parti datoriali sono arenate sulle contrapposte richieste sul tavolo. «Le associazioni datoriali chiedono maggior flessibilità e deregolamentazione attraverso strumenti che disporrebbero maggiore disponibilità dei lavoratori a minor costo – spiega Francesca Di Bella della Fp Cgil -. Noi chiediamo invece più tutele per i lavoratori e un impegno forte sul fronte della sicurezza. La situazione è in stallo, e i lavoratori sono stanchi, anche perché già nel precedente rinnovo le condizioni finali per i lavoratori non erano ottimali». Di fatto le richieste datoriali spingono il contratto del comparto Igiene pubblica verso quello Multiservizi, con minori tutele e grande flessibilità oraria.

«L’obiettivo sindacale invece è quello di costruire un contratto che eviti la corsa al ribasso – afferma Francesca Di Bella -. Oggi vediamo spesso situazioni di concorrenza sleale fatta applicando contratti di più basso contenuto ai lavoratori quando ci sono appalti pubblici. Il livellamento che le aziende chiedono è al ribasso, una situazione inaccettabile per noi: si guarda solo al profitto e si perde di vista che questo ambito di lavoro è un servizio pubblico essenziale. Su tutto poi incombe la normativa sulla concorrenza attesa per fine anno, che potrebbe portare a un dilagare di cooperative e alla perdita di molti posti di lavoro. I lavoratori sono pronti alla protesta, ma vogliono anche sensibilizzare la popolazione perché il settore rifiuti in qualche modo tocca tutti quanti».

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