SANT’ANGELO Anche Carriglio fuori da Fratelli d’Italia
Il consigliere comunale paga le dichiarazioni di vicinanza a CasaPound
La parola d’ordine è sempre la stessa, «incompatibilità». Anche Eugenio Carriglio, appena eletto a Sant’Angelo consigliere comunale di Fratelli d’Italia, dopo esserne stato segretario cittadino e presidente del circolo Sergio Gallotta, è fuori dal partito. Come era accaduto per Omar Lamparelli, segretario cittadino a Lodi, dimessosi dall’incarico messo davanti all’aut aut del nazionale che gli ha imposto di scegliere tra l’affiliazione a Lealtà Azione e la militanza nel partito della Meloni, anche per Eugenio Carriglio non c’è più posto nel partito, per il legame con CasaPound. La comunicazione ufficiale è arrivata mercoledì, dopo le dichiarazioni dello stesso Carriglio al «Cittadino», in cui erano contenute prese di posizione nette. Parlava dell’impegno in CasaPound - come ulteriore prova del suo attivismo nel campo del sociale - e chiariva che sarebbe stato grave se qualcuno avesse messo in dubbio il suo legittimo diritto a sedere in consiglio comunale, lanciando un messaggio forte e chiaro ai vertici, perché «249 santangiolini hanno avuto fiducia in me e non ho intenzione di tradirli». Un numero, quello delle preferenze, che è stato anche il più alto registrato dai candidati di Fratelli d’Italia a Sant’Angelo.
La risposta dei vertici del partito è arrivata, mercoledì mattina, altrettanto forte e chiara, con la decisione comunicata dal segretario provinciale Gianmario Invernizzi. Per dire che «la posizione di Eugenio Carriglio, neoletto nel consiglio comunale di Sant’Angelo, si discosta dalle direttive nazionali che rendono incompatibile la tessera di Fratelli d’Italia con l’attivismo in qualsiasi altro movimento della destra radicale». Tessera stralciata dunque per la vicinanza confermata nella dichiarazioni a CasaPound, senza appello, come del resto era stato per Lamparelli ed Emanuele Niccolini a Lodi, entrambi per la vicinanza a Lealtà Azione. Pertanto a Carriglio, prosegue Invernizzi, «non sarà consentito di rappresentare il partito di Fratelli d’Italia in consiglio comunale». Dei tre su quattro consiglieri eletti - con i conti delle preferenze era rimasta fuori Chiara Antonia Ciccolella, presidente del consiglio comunale uscente, ex della Lega - ne rimangono quindi due, peraltro neo-acquisti del partito della Meloni in città, come Domenico Beccaria e Sabrina Aspirandi, che hanno rappresentato per anni la lista civica Un ponte Per Unire. Da uomo di punta del partito a livello locale - visti i risultati ai seggi e le aspettative della dirigenza - all’espulsione, il passo per Carriglio è stato brevissimo. Il terremoto non arriva in giunta - perché l’assessorato di Fdi è andato a Domenico Beccaria - , ma i contraccolpi politici sono attesi.
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