«Sant’Alberto, uomo vero e grande»

È stato il legame tra sacerdozio e carità, il tratto caratteristico della vita di Sant’Alberto Quadrelli evidenziato da monsignor Giuseppe Merisi ieri mattina nella messa delle 8.30. Il Vescovo di Lodi ha infatti presieduto nella cripta della Cattedrale la celebrazione nella festa del compatrono della diocesi, le cui spoglie erano visibili sopra l’altare di sinistra, esposte per la tradizionale venerazione dei fedeli. «Il presbitero non può che essere uomo della carità, avere amore per il prossimo, lo stesso amore del Buon Pastore che per le pecore offre la vita, pieno di compassione per gli afflitti ma anche per i peccatori, per chi è nell’ignoranza e nell’errore. Nel rapporto intimo con Dio e nello stesso tempo senza estraniarsi dalla vita quotidiana», ha detto monsignor Merisi nell’omelia. E il legame tra sacerdozio e carità ha caratterizzato l’operato di Sant’Alberto che tra 1168 e 1173 fu esempio luminoso di attenzione alle comunità lodigiane e amore ai poveri anche nella visita pastorale, nella dedizione alla solidarietà e nell’istituzione del “Consorzio del Clero”. Primo Vescovo di Lodi, Alberto vi arrivò dopo almeno 25 anni come parroco a Rivolta d’Adda, dove era nato e da dove anche ieri mattina è giunta una delegazione. A Rivolta tra l’altro il Santo è stato celebrato nel triduo dello scorso fine settimana e con la venerazione della piccola reliquia là conservata dal 1856 (in quell’occasione l’arciprete di Fombio Aquilino Bignami pronunciò un elogio che ancor oggi è possibile leggere presso l’Archivio Storico Diocesano, così come altri documenti relativi alla vita del Santo). «È un giorno di festa per la diocesi e per questa Cattedrale, terminata nella costruzione sotto il suo governo», ha sottolineato Merisi. «Rendiamo grazie al Signore per il dono di Sant’Alberto, uomo vero e santo, grande vescovo, pastore sensibile alle necessità dei poveri, generoso con gli indigenti, capace di solidarietà in tempi non facili con i Lodigiani stretti tra papato e impero, guelfi e ghibellini. Chiediamo la sua intercessione per la nostra diocesi laudense, per il Vescovo, i preti, il seminario in particolare in questi giorni di discernimento, le famiglie, i giovani, i poveri, gli oratori e le iniziative educative estive». Alla celebrazione, accompagnata dalla musica del maestro Michelangelo Lapolla, erano presenti oltre ai fedeli anche alcuni seminaristi e membri del Capitolo della Cattedrale, insieme al diacono permanente Fabio Ripamonti.

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