Santa Chiara, un corteo a Lodi

«Dimissioni! Dimissioni!» era il grido, rivolto al sindaco Simone Uggetti, con cui la fiaccolata di protesta ha attraversato ieri sera il centro di Lodi. Come promesso, i lavoratori di Santa Chiara e le sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Confsal hanno proseguito nella protesta anche dopo l’approvazione della delibera per il passaggio da Azienda servizi alla persona a fondazione, perché «Santa Chiara non si tocca, deve restare pubblica», come urlavano i manifestanti. Il corteo, composto da quasi cento persone, è partito dall’ingresso della casa di riposo, in via Pallavicino, sotto gli occhi dei dipendenti rimasti a lavorare per il turno di notte. Passando per via XX Settembre e corso Roma, ha attirato l’attenzione dei pochi lodigiani presenti per strada: l’obiettivo, però, era il Broletto, dove era in corso il consiglio comunale. Sotto il balcone, ancora gli slogan hanno continuato a risuonare: «Uggetti, basta coi dispetti» o «Il nostro lavoro non si tocca», ma al primo piano la giunta e i consiglieri non hanno minimamente reagito. Mentre dalle finestre aperte salivano le voci della protesta, hanno continuato impassibili la riunione, anche dopo che i rappresentanti sindacali sono entrati in aula. Nel frattempo, megafoni e fischietti hanno continuato a risuonare senza sosta, e i manifestanti non hanno desistito. Nel reclamare «Diritti, dignità del lavoro, e uno stipendio decente», qualcuno ha anche richiamato all’attenzione la questione Gis: «Avete abbandonato otto lavoratori - gridavano i manifestanti -, le vostre promesse non valgono niente». La protesta, quindi, non si ferma nemmeno dopo l’approvazione della delibera per il passaggio da Asp a fondazione. «Stiamo agendo su due fronti: da una parte il ricorso al Tar, e dall’altra al giudice del lavoro del tribunale di Lodi, per quanto riguarda l’articolo 28: condotta antisindacale - ha spiegato Stefano Lazzarini di Confsal -. È mancata la comunicazione scritta preventiva: il giudice potrebbe sospendere la direttiva». L’obiettivo è quello di ottenere una sospensione: «Vogliamo avere il tempo di ragionare anche insieme al commissario regionale che sarà nominato a luglio, dopo la scadenza del mandato del consiglio d’amministrazione» ha aggiunto Mauro Tresoldi della Cisl. Da parte dei sindacati, anche un appello alle forze di opposizione del Comune di Lodi: «Tanti partiti ci hanno offerto sostegno, a parole - hanno spiegato i sindacalisti -, ma solo il Movimento 5 Stelle per ora, nella persona del consigliere Luca Degano, ci ha fatto avere una lettera in cui ha confermato di aver sollecitato i propri rappresentanti in Regione». Queste le mosse sul piano politico e legale, ma ciò che più è emerso dalla serata di ieri, è stata la volontà ferrea dei dipendenti di Santa Chiara, che non si sono lasciati scoraggiare e sono rimasti almeno due ore sotto il palazzo del Broletto, aspettando inutilmente che il sindaco si affacciasse.

© RIPRODUZIONE RISERVATA