Sanità, sciopero della fame davanti alla Prefettura

Lazzarini della Confsal sollecita maggiori tutele del personale ospedaliero stremato da oltre un anno di Covid e turni massacranti, sostegno dai 5 Stelle. Ma l’Asst replica sul caso dei permessi i per parenti malati:«Regole concordate con i sindacati»

Presidio del sindacato Confsal e del segretario Stefano Lazzarini davanti alla prefettura e sciopero della fame. Dopo che è andato a vuoto il tentativo di conciliazione del 14 aprile: le due parti, infatti, il sindacato e l’Asst, nonostante il tentativo di conciliazione messo in campo, come sempre in questi casi dalla prefettura, sono rimaste sulle loro posizioni. Ieri, il sindacato ha messo in piedi un presidio in corso Umberto, al quale hanno partecipato, per solidarietà, anche il consigliere regionale del M5S Lombardia Marco Degli Angeli, insieme ai portavoce comunali Marta Cobianco di Casale e Massimo Casiraghi di Lodi. Durante il tentativo di conciliazione il sindacato aveva contestato i turni del reparto di nefrologia, la gestione delle ferie e la conversione dei reparti in aree Covid. «Siamo qui - ha detto ieri Degli Angeli - per ascoltare l’appello disperato del sindacalista Lazzarini: il personale sanitario è allo stremo. Per fare chiarezza sulla vicenda ho già depositato una interrogazione a Regione Lombardia per aver maggior chiarezza. Il tema sarà affrontato anche in Parlamento grazie all’intervento dell’onorevole Valentina Barzotti. Secondo quanto denunciato, l’Asst sembrerebbe negare la possibilità di usufruire del frazionamento a ore previsto dalla 104. Se la cosa fosse confermata sarebbe gravissimo».

Sulla vicenda interviene però l’Asst con una nota «per per fare chiarezza»: »In materia di permessi per gli aventi diritto ai sensi della Legge 104/92, l’articolo 33 individua due tipologie di permesso, quella disposta dal comma 2, che prevede fino a due ore di permesso giornaliero, e quella disposta dal comma 3, che prevede 3 giorni di permesso mensile. Solo nel periodo giugno 2020 – febbraio 2021 i dipendenti dell’Asst di Lodi hanno fruito di 4.065 giornate di permesso, di cui 2780 per infermieri e ostetriche e 574 per medici, oltre ai permessi orari previsti ai sensi del comma 2. La fruizione a giornata intera anziché ad ore dei permessi per poter prestare assistenza a terzi ex art. 33, comma 3 Legge 104/92, discende dall’applicazione della norma contrattuale concordata tra l’ Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazione (ARAN) e le OO.SS. maggiormente rappresentative del comparto sanità, tra le quali giova ricordare anche FIALS – CONFSAL». »Risulta pertanto evidente che esula dalle competenze di qualsiasi Azienda del SSN concedere o meno il frazionamento del permesso». «FIALS – CONFSAL dopo aver adito il Prefetto di Lodi per richiedere la conciliazione con l’Azienda su una materia mai trattata in precedenza con questa ASST, in deroga a qualsiasi principio di buona fede e contro gli interessi di chi proclama di tutelare sta ora scioperando contro una norma che esso stesso ha contribuito a formulare».

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