San Colombano, dopo le aggressioni tra giovanissimi al Luna park parla lo psicologo

«Adolescenti “educati” dai social network e incapaci di affrontare le debolezze»

A San Colombano al Lambro il 19 e il 20 luglio in occasione della festa della Maddalena, al Luna park si sono registrati una lite tra un 16enne e un 14enne finita con una coltellata e poi ancora l’aggressione di due ragazzine di 14 anni a opera di altre due minorenni. Episodi al vaglio della Procura per i minorenni e dei carabinieri, che però interrogano il mondo adulto. Secondo lo psicologo e psicoterapeuta Giulio Costa dell’Asst di Lodi, la colpa di questa deriva criminale non è da ricercare nella didattica a distanza quanto piuttosto nel fatto che «la scuola e la famiglia, che erano i contesti educativi per eccellenza, hanno molti più competitor di cui tenere conto, e sono tutto ciò che arriva dai social o dai media. L’educatore non è solo e non è più il papà, la mamma, l’insegnante, il sacerdote, l’educatore dell’oratorio, l’allenatore di pallavolo o di calcio, ci sono modelli educativi che arrivano da ciò a cui un ragazzo o una ragazza attinge fruendo sulle varie piattaforme Instagram, TikTok, YouTube. Qualsiasi forma di violenza a cui attingono e li contamina, vedono che è legittimata, perché se assisto a campagne elettorali con toni violenti su TikTok, allora vuol dire che questa cosa si può fare».

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