SAN COLOMBANO Deposito sequestrato, due siriani denunciati
per la gestione rifiuti

Indagini in corso da parte della Forestale e dei carabinieri

Ricevevano materiali di ogni tipo da tutta Italia e dall’estero, arredi, elettrodomestici, auto, ne smontavano i diversi componenti, e poi rispedivano all’estero i pezzi, in Medio-Oriente soprattutto, come ricambi. Sono stati denunciati padre e figlio di origini siriane e residenti a Milano, che gestivano il deposito di via Campi a San Colombano, in settimana messo sotto sequestro penale dal gruppo Forestale dei Carabinieri di Lodi in collaborazione con i carabinieri di San Colombano.

Il reato che viene contestato loro è l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Nel deposito di via Campi, in piena zona residenziale Campasso di San Colombano, c’erano accatastati nel capannone e nell’ampio cortile esterno pezzi di elettrodomestici, componenti auto, materiale edile, plastiche di vario tipo, mobili e arredi, tutto lasciato all’aperto senza alcuna protezione, apparentemente senza nessun trattamento. I residenti della zona avevano segnalato diverse volte il via vai sospetto e l’arrivo di Tir carichi di materiale non meglio qualificato.

Proprio seguendo un Tir in mezzo alle case, 15 giorni fa i carabinieri di San Colombano avevano eseguito un primo sopralluogo. Da allora non si era mosso più nulla, perché i militari banini hanno atteso che nel deposito tornasse a lavorare il titolare: quando si è presentata l’occasione, sono intervenuti, chiamando a supporto Forestale e Arpa. Proprio la Forestale ha messo sotto sequestro il deposito e avviato la denuncia per reati ambientali, mentre i carabinieri di San Colombano proseguono nelle indagini. Contro i due titolari potrebbe scattare una seconda denuncia perché all’interno del deposito è stato trovato un lavoratore extracomunitario irregolare, clandestino sul territorio italiano.

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