Saldi estivi, si vedono timidi segnali di ripresa

C’è ottimismo tra le categorie, ma i valori pre-pandemia restano lontani

Il vento della ripresa soffia leggero anche sui saldi estivi, che a due settimane dalla loro conclusione si preparano a tagliare il traguardo con il segno più, ma per il mondo del commercio i tempi pre pandemia sono molto lontani. Si comincia a intravedere qualche segnale positivo, ancora timido, che consente tuttavia di guardare al futuro con moderato ottimismo.

È quanto emerge dai primi riscontri sull’andamento dello shopping nel territorio, elaborati dalle associazioni di categoria degli esercenti. Gli sconti dei negozi sono cominciati il 3 luglio in Lombardia e termineranno con la fine di agosto. «Le settimane di inizio dei saldi sono partite forte, poi con il passare dei giorni si è registrato un calo e il fenomeno si è un po’ sgonfiato e gli affari sono stati più fiacchi, anche per il via delle vacanze. Dopo un lungo periodo di lockdown le città si sono svuotate, come si nota a Lodi e questo ha avuto naturalmente un riflesso sugli acquisti in negozio - commenta Vittorio Codeluppi, presidente dell’associazione di commercianti Asvicom -. In generale, sentendo i diversi operatori, c’è stato un miglioramento delle vendite rispetto ad un 2020 decisamente difficile, ma i valori del 2019 non sono stati recuperati. Bene il settore dell’abbigliamento, che aveva sofferto durante i mesi più duri del Covid. La crisi della pandemia ha però cambiato parte delle abitudini di acquisto dei consumatori e di questo il mercato dovrà tenere conto. I dati economici sono positivi e quindi anche nel commercio si respira una voglia di ripresa, seppure con una moderata preoccupazione che la variante Delta del virus possa ancora una volta imporre una frenata all’economia». Dati ufficiali non sono ancora stati diffusi sull’andamento dei saldi estivi, ma le aspettative erano decisamente alte dopo una primavera segnata dal calo delle vendite a due cifre e da condizioni meteo non particolarmente favorevoli a rinnovare il guardaroba. Secondo le stime dell’ufficio studi di Confcommercio, la spesa pro capite in media era fissata a 171 euro (74 euro pro capite) per l’acquisto di capi scontati, per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro nel Paese. «C’è qualche segnale di ottimismo, ma il contesto è ancora di difficoltà per i consumi per l’effetto della pandemia. Lo dimostrano gli ultimi dati diffusi ieri: il 43 per cento del budget famigliare viene impiegato per spese obbligatorie, di cui la voce maggiore è quella per la casa – analizza Isacco Galuzzi, segretario generale di Confcommercio Lodi – valori così alti non si evidenziavano dal 1995 nel Paese. Considerata l’incidenza delle spese fisse, si riducono così i margini delle famiglie per i consumi. In questo quadro, nel territorio l’avvio dei saldi è andato bene, ma la ripresa stenta a decollare».

Il tempo degli sconti dei negozi quest’anno è stato anche organizzato tenendo conto delle misure anticontagio. È stato diffuso anche un regolamento dei saldi chiari e sicuri, che include il distanziamento sociale (almeno un metro tra i clienti prima di entrare in negozio), disinfezione delle mani, uso delle mascherine e indicazione del prezzo (obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale).

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