
Ancora sotto la lente degli inquirenti la dinamica dell’omicidio dell’appuntato scelto Giovanni Sali. Ieri mattina il procuratore capo di Lodi Armando Spataro, il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna e i vertici dei reparti operativi dei carabinieri hanno fatto un sopralluogo sul luogo del delitto. Oltre un’ora di verifiche in via del Tempio e via Indipendenza per ricostruire la dinamica dell’agguato in cui è rimasto vittima il carabiniere di quartiere. I magistrati e i responsabili del nucleo investigativo hanno perlustrato tutta la zona per trovare riscontri utili. Si sono fermati più volte nel punto dove è stato trovato disteso senza vita il militare dell’Arma. E qui sono stati cercati i segni dei proiettili, che potrebbero essere stati esplosi dalla stessa pistola d’ordinanza.
Sono state riesaminate le tracce lasciate sul muro di un palazzo, un segno dove forse è rimbalzato uno dei proiettili esplosi dalla rivoltella. Già nel pomeriggio di domenica erano state fatte della analisi su un box di via Indipendenza, un garage che si trova proprio di fronte a via del Tempio. Le forze dell’ordine avevano notato un foro vicino alla maniglia di apertura. Un piccolo buco che per dimensione poteva corrispondere ad un proiettile. È stato quindi subito contattato il titolare del posto auto, che ha consegnato le chiavi agli investigatori. Sabato pomeriggio il box era chiuso, con dentro una vettura. Una volta aperto, gli investigatori sono andati a caccia di una pallottola che mancava all’appello. Sono state controllate le pareti e sono stati setacciati tutti gli oggetti che si trovavano all’interno. Davanti al box sono state anche poste delle auto dei carabinieri e tutta l’area è stata transennata. Solo nel pomeriggio, nel corso di un’altra verifica, sarebbe stato trovato un proiettile che gli inquirenti ritengono sia riconducibile all’agguato che ha freddato il carabiniere Sali. Si sarebbe conficcato nel muro di fronte all’ingresso del garage, sbriciolando anche parte dell’intonaco. Potrebbe essere uno dei tre colpi, che da via del Tempio è arrivato fino in via Indipendenza. Sono state compiute anche delle prove balistiche, per definire l’esatta traiettoria degli spari. I carabinieri sono arrivati sul posto e con appositi apparecchi si sono messi a misurare la distanza dal punto in cui si trovava Sali disteso e il box di via Indipendenza. Sulla scena del delitto erano stati poi rinvenuti e sequestrati tre bossoli ed erano stati individuati i punti d’impatto dei rispettivi proiettili.
Ieri mattina è arrivato sul posto anche il prefetto di Lodi Pasquale Gioffrè, che si è fermato a parlare con il procuratore capo Spataro e con gli altri inquirenti. Durante le verifiche degli esperti, tutta la zona tra via del Tempio e via Indipendenza è stata blindata. Sono stati allontanati cameraman e cronisti, per consentire lo svolgimento di accurate analisi necessarie agli sviluppi dell’inchiesta.
Matt. Bru.
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