
Ritornano le accise sulla benzina, anche a Lodi la corsa a fare il pieno
Distributori presi d’assalto a cavallo di Capodanno dopo la mancata proroga del taglio di 18 centesimi sui carburanti
Il 31 dicembre non è stata solo la conclusiva data nel calendario 2022, ma anche l’ultimo giorno disponibile per poter godere dello sconto sui prezzi del carburante. Il governo Meloni non ha infatti prorogato il taglio di 18 centesimi previsto su benzina e gasolio. Uno sconto in realtà entrato in vigore lo scorso 18 marzo sotto l’egida dell’esecutivo Draghi, con una riduzione di 30 centesimi prevista dal decreto Ucraina bis, poi ridotta appunto a 18 centesimi nel mese di dicembre e quindi cancellata con l’inizio del 2023.
La corsa all’oro
Nelle ultime ore della notte di San Silvestro si è quindi scatenata una vera e propria corsa all’oro nero, con pompe di benzina e distributori della città letteralmente presi d’assalto da una moltitudine di clienti giunti per fare il pieno al serbatoio ed accaparrarsi così anche l’ultima goccia di carburante disponibile.
Secondo dati Codacons, infatti, la maggiorazione per un pieno fatto a cavallo della mezzanotte del 31 sarebbe infatti di quasi 10 euro, 9,15 per la precisione.
In pratica per gli utenti si tratterebbe di un aumento di 220 euro all’anno per il carburante.
Navigazione a vista
E così lunghe code interminabili si sono formate lungo tutto viale Pavia, in direzione del distributore di Alessandro Pillon, pompa bianca che offre sempre prezzi competitivi. Ieri però lo stesso Pillon non ha negato un certo sconforto verso il futuro che attende lui ed i suoi colleghi benzinai: «Anche questa mattina la clientela c’è stata, ma né io né l’utenza sappiamo cosa ci riserverà il futuro prossimo. Navighiamo a vista, comprando il carburante oggi senza sapere quale prezzo raggiungeranno la benzina ed il gasolio domani, quindi correndo anche il rischio di vendere la merce sottocosto e toccare un passivo di bilancio».
Il mare del petrolio nero non è quindi in calma piatta, ma risulta essere in fermento.
La corsa al pieno
Per questo motivo, molti automobilisti anche ieri mattina hanno deciso di fare il pieno: non si può mai sapere che prezzi potranno essere raggiunti in futuro. Queste sensazioni sono confermate anche dalla stessa utenza che, come fatto dal signor Giovanni, si è presentata presso il distributore di viale Pavia: «Ho fatto rifornimento venerdì, quando ancora i prezzi risultavano essere molto vantaggiosi. Ora ritorno per aggiungere altro fieno in cascina, o carburante nel serbatoio». Il signor Giovanni si pone infatti una domanda retorica: «Chi può infatti prevedere l’andamento e le bizze del mercato. C’è sempre comunque il fondato timore che si possano toccare i 2 euro ed oltre per un litro di benzina senza piombo, come del resto accaduto questa estate».
«Una manovra sbagliata»
Pure su viale Milano, in zona quartiere San Grato, al distributore di Giuseppe De Gregorio aleggia pessimismo. «Reputo la manovra del Governo Meloni sbagliata - afferma De Gregorio -. A mio avviso, si doveva infatti imporre un ripristino del prezzo pieno del carburante in maniera graduale, e non dall’oggi col domani. Mi chiedo infatti a chi possa giovare l’annullamento del taglio delle accise. Non certo a noi operatori del settore. Ma se si pensa che la sola Eni nel 2022 ha fatto registrare miliardi di utili, alcune risposte a queste domande vengono spontanee».
Da 1,59 euro al litro ora la benzina è salita a 1,74, 1,79 se non oltre 1,80: la caccia ai distributori che offrono prezzi competitivi, paragonabili ad oasi nel deserto capaci di elargire una vitale fonte di approvvigionamento, è così ripartita.
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