Ricorso al Tar per l’Università

La società C.M.S.A. porta il Comune in tribunale

contestando la «revoca della procedura senza indennizzo». Il sindaco Uggetti: «Siamo tranquilli»

Spunta un ricorso al Tar nel processo per il completamento dell’Università di Lodi. Lo ha presentato la società C.M.S.A. di Montecatini Terme, capofila della una cordata di imprese che si era aggiudicata i lavori. Tecnicamente la cordata era stata selezionata come socio privato della Stu (Società di trasformazione urbana) creata per i lavori di cascina Codazza.

Il ricorso amministrativo è stato notificato al Comune di Lodi il 20 maggio e, se per il momento non mette a rischio le opere per la Facoltà di Veterinaria, di certo rappresenta un ostacolo in più in un percorso che finora ha accumulato parecchio ritardo. La prima contromisura adottata da Palazzo Broletto è stato l’incarico assegnato all’avvocato Carlo Andena del foro di Milano per resistere dinnanzi al giudice amministrativo regionale.

Il ricorso è un effetto pratico della decisione di rivedere gli accordi che originariamente definivano il completamento del polo universitario cittadino. Lo scorso 22 marzo infatti il sindaco di Lodi e il rettore della Statale di Milano hanno annunciato una revisione del progetto, che passa da 83,8 a 57,3 milioni di euro per effetto del ridimensionamento delle strutture inizialmente previste. La Società di trasformazione urbana sparisce perché l’Università ha chiesto e ottenuto di poter gestire direttamente la fase di progettazione e realizzazione dei lavori. Per effetto di quest’ultima decisione, adottata per ridurre i tempi, la società C.M.S.A. viene “tagliata fuori”, tant’è vero che con il ricorso contesta «la revoca della procedura senza alcun riconoscimento di indennizzo».

Il sindaco Simone Uggetti, ieri in serata, ha però usato parole rassicuranti. «Il bando di gara - ha detto - prevedeva espressamente che nulla era dovuto fino all’aggiudicazione definitiva dell’appalto, che non c’è mai stata perché nel frattempo l’Università ha manifestato l’esigenza di rivedere il progetto. Abbiamo dunque provveduto a una revisione dell’Accordo di programma». La “linea difensiva” del Comune è dunque che i lavori non sono mai stati aggiudicati definitivamente alla cordata guidata da C.M.S.A. e dunque quest’ultima non può avanzare pretese risarcitorie.

«Siamo tranquilli - ha aggiunto Uggetti -, anche perché nella revisione dell’Accordo di programma su mia esplicita richiesta è stato scritto che l’Università affiancherà e sosterrà il Comune di Lodi nella causa».

La procedura per la selezione del socio privato della Stu si era aperta nel 2011. Alla preselezione avevano partecipato 9 imprese. Dopo la verifica dei requisiti tecnici e finanziari, tutte e 9 le imprese erano state formalmente invitate a partecipare alla selezione, i cui termini sono scaduti il 18 novembre 2012, con la presentazione di 4 offerte da parte di altrettante associazioni di imprese. La cordata guidata da C.M.S.A. è completata da Ar.Co. Ravenna, Co.Edil Srl, Consorzio costruzioni infrastrutture di Lodi e Scalvi Srl.

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