Ricerca, da Lodi i “topi luminosi”

Questa volta non saranno tre caravelle, ma tre piccoli topolini lodigiani, dai nomi non proprio comuni (ERE-Luc, PPRE-Luc e mitoIRE), a solcare l’oceano per conquistare il continente nordamericano. La piccola azienda “Top”, spin-off dell’università di Milano ospitata presso Alimenta, l’incubatore di impresa del Parco tecnologico padano, ha infatti stipulato un importante accordo con Charles River, azienda leader nella commercializzazione di prodotti per la ricerca, per la loro distribuzione in Stati Uniti e Canada.

A renderli unici è la presenza nel loro genoma del gene della lucciola che può essere utilizzato per studiare il comportamento di farmaci e composti senza bisogno di provocare sofferenza agli animali. Per sapere dove sta agendo un farmaco è infatti sufficiente fotografarli.

«Grazie a questo metodo innovativo e incruento per gli animali - spiega Adriana Maggi, cofondatrice insieme a Paolo Ciana di “Top” - siamo in grado di utilizzare sistemi di analisi non invasivi per studiare il comportamento dei farmaci in fase di sperimentazione. Questo non solo permette di ridurre tempi e costi, ma anche il numero di animali e aiuta a garantire loro un maggior benessere». Questo è un importante risultato in linea con la filosofia delle 3R (in inglese reduce, refine, replace) che ha come obiettivo quello di ridurre e sostituire gli animali utilizzati nella sperimentazione, oltre che a minimizzarne le sofferenze. I tre topini che ora approderanno nel Nuovo Mondo aiuteranno i ricercatori a comprendere meglio come combattere importanti malattie, da quelle cardivascolari alla depressione, dal diabete all’arteriosclerosi, dai tumori fino alla medicina rigenerativa. «L’accordo che abbiamo siglato - prosegue Adriana Maggi - dimostra come sia possibile, anche in Italia, far uscire le idee dai laboratori e portarle sul mercato».

A credere fin dall’inizio al progetto anche Finlombarda che l’ha finanziato attraverso il Fondo di Investimento NEXT. «Ci fa particolarmente piacere - racconta Alberto Trombetta a capo del Fondo - che le potenzialità’ di “Top” siano state riconosciute da una azienda importante come Charles River, è segno che l’idea era buona e meritava di essere aiutata a crescere». Questo risultato premia anche il polo di cascina Codazza che ha saputo unire l’eccellenza della ricerca universitaria con i servizi del suo incubatore di impresa. «Questo risultato - spiega Luigi Tarenzi, consigliere delegato della Fondazione Parco - conferma che è importante sostenere le idee di impresa che nascono dalla ricerca. Il Parco ospita “Top”, insieme a molte altre realtà emergenti, all’interno di Alimenta, un luogo pensato proprio per dare tempo e spazio ai risultati della ricerca per diventare innovazione».

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