Razzie nei negozi del centro

Allarme per i negozi del centro. Nella notte tra sabato e domenica, così come nel week end precedente, i ladri hanno tentato di prendere d’assalto le boutique della città.

Questa volta è toccato a un punto vendita in corso Roma e al negozio Invidia di corso Vittorio Emanuele. I ladri sono riusciti a scardinare la serratura, ma in entrambi i casi non sono riusciti ad entrare. In corso Vittorio Emanuele, ad accorgersi della tentata intrusione al negozio d’abbigliamento Invidia sono stati i proprietari, ieri mattina, intorno alle 9, orario di apertura dell’esercizio. Sul posto sono intervenute subito le pattuglie della questura, per i rilievi. Sabato scorso, ad essere preso di mira era stato il negozio di fianco, Yamamay.

Sabato pomeriggio, come sempre, la titolare aveva abbassato la serranda e chiuso a chiave la serratura. Domenica mattina, invece, si era ritrovata la serranda alzata e la porta in cristallo interna aperta. Dal registratore di cassa, che era stato lasciato appositamente socchiuso, per evitare danneggiamenti ulteriori, erano sparite alcune decine di euro. Per il resto mancava all’appello solamente un pigiama. L’antifurto, per un problema tecnico, non aveva lanciato l’allarme, e così anche al bar La Piazzetta, in San Lorenzo, sempre lo scorso weekend. «È pieno di ladri - commenta il commerciante Arnaldo De Franceschi -. Un problema grosso è quello dei taccheggiatori, ragazzi di Lodi, ragazzi stranieri, non c’è differenza. Abbiamo i sistemi antitaccheggio, ma vengono elusi puntualmente. Ci portano via la roba sotto il naso senza che ce ne accorgiamo. In alcuni negozi di corso Roma, almeno un giorno alla settimana, abbiamo pattuglie della polizia in azione per questo problema». I ladri, sempre nelle scorse ore, si sono dati da fare anche negli appartamenti. A Mairano, per esempio, sono entrati in via Ada Negri, in pieno giorno, e hanno portato via un televisore. Quando i proprietari di casa sono rientrati, alle 18, si sono trovati di fronte la brutta sorpresa e non hanno potuto far altro che allertare le forze dell’ordine.

© RIPRODUZIONE RISERVATA