Razzia di rame al cimitero Maggiore

Gli ultimi furti risalgono a circa due anni fa,

ora si teme che possa cominciare una nuova “offensiva” nei camposanti cittadini

I predoni del rame hanno preso nuovamente di mira il cimitero Maggiore. A circa due anni dalle ultime incursioni, nella notte tra lunedì e ieri, ignoti hanno forzato il cancello sul retro, a fianco della cappella, e sono entrati con un camion. Hanno preso tutto l’“oro rosso” che ricopriva il perimetro del campo 14 e che fungeva da pluviale e quello rimasto al campo 17, già parzialmente depredato anni fa. Poi si sono spostati sulle cappelle private. Due le hanno scoperchiate completamente, altre tre le hanno solo danneggiate nel tentativo di staccare le lastre di rame. Un bottino quindi molto ingente. Ma il timore è che questo non sia che l’inizio di una nuova offensiva contro i camposanti del territorio, già gravemente colpiti da questi furti.

Ieri mattina è stata contattata subito la questura e una pattuglia della polizia è intervenuta per fare il sopralluogo. A terra erano rimasti i segni degli pneumatici. In manovra, il mezzo pesante ha anche danneggiato il cemento attorno a una tomba, ma non il marmo della lapide.

«Il custode ha trovato gli anelli della catena tagliati e il cancello aperto - spiega Italo Boni, uno dei responsabili dei cimiteri cittadini -. Il furto più evidente è quello delle cappelle e dei campi 14 e 17, ma ora dobbiamo fare un controllo in tutto il cimitero per verificare che non ci siano state altre razzie. Solo domani (oggi per chi legge, ndr), quando avremo le idee più chiare, andremo a fare la denuncia dettagliata in questura».

Al cimitero di viale Milano non c’è videosorveglianza, il controllo è affidato ad alcuni passaggi della vigilanza privata Ivri durante la notte. I ladri, però, hanno “aggirato” questi controlli: dopo che la pattuglia era passata e aveva lasciato nel cancello il tagliando, sono entrati in azione. Così hanno rotto il lucchetto e sono entrati con un camion, forse rubato non lontano da lì. Lo hanno scaricato, lasciando a terra un secchio di latta, un bastone e altri piccoli oggetti e lo hanno riempito con le lastre di rame staccate dai campi 14 e 17. «Erano delle “scossaline” e fungevano da copertura per filtrare l’acqua e non farla arrivare fino ai loculi - aggiunge Italo Boni -. Ma non è stato danneggiato solo il Comune, anche 5 o 6 cappelle private sono state “ripulite” o danneggiate. Penso che alla fine se ne siano andati perché sul camion non ci stesse più nulla. Per questo ho paura che tornino ancora».

Circa due anni fa, tra l’estate e l’autunno del 2011, c’erano stati nei cimiteri cittadini una serie di razzie che avevano creato parecchio sconcerto. Nel mirino era finito il Maggiore, più volte, ma anche i cimiteri di Riolo e San Bernardo, sempre con il medesimo obiettivo: il rame. Poi le razzie si erano interrotte. La speranza è che non sia l’inizio di una nuova ondata di furti.

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