QUIRINALE Pera, Nordio e Moratti sono nella rosa. Letta: andiamo in conclave e decidiamo

Resi noti i nomi del centrodestra, freddo il centrosinistra. Bruxelles sta a guardare

Bruxelles osserva con attenzione l’elezione del presidente della Repubblica italiana e si augura che «la situazione attuale di stabilità continui». Lo afferma il commissario europeo per il Bilancio, Johannes Hahn, secondo cui con il governo Draghi «vediamo che ci sono molte rassicurazioni e c’è fiducia che i soldi del Recovery fund siano ben spesi». «Non ho dubbi che gli oltre mille grandi elettori incaricati siano pienamente consapevoli della posta in gioco», evidenzia Hahn. Il commissario austriaco spiega che al momento «la ripresa in Italia e l’umore generale nella società sono piuttosto promettenti e luminosi. Auspichiamo che le cose restino così anche in futuro». A proposito di ripresa però ieri il fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso la crescita dell’Italia per il 2022. Il Pil è atteso crescere quest’anno del 3,8%, 0,4 punti percentuali in meno rispetto alle stime di ottobre. Per il 2023 la crescita è prevista al +2,2%, ovvero 0,6 punti in più sulle previsioni precedenti; in frenata anche gli altri Paesi europei.

Ma tornando alle grandi manovre per il Quirinale, ieri in mattinata circolava con insistenza il nome di Franco Frattini, più volte ministro nei governi Berlusconi e attuale presidente del Consiglio di Stato, ma è stato subito “impallinato” dal centrosinistra perché considerato troppo filorusso. Nel pomeriggio quindi si sono tenuti due vertici separati, uno tra esponenti di centrodestra e uno tra esponenti di centrosinistra e M5s. Il centrodestra ha presentato una rosa di nomi: Letizia Moratti, già ministro dell’Istruzione con Berlusconi, ex sindaco di Milano e attuale vice presidente della Regione Lombardia; Marcello Pera, ex presidente del Senato e forzista della prima ora e Carlo Nordio, ex procuratore aggiunto di Venezia e titolare dell’inchiesta sul MOSE di Venezia. «Sono tutti nomi di qualità, valuteremo senza pregiudizi», in attesa di conoscere i candidati che insieme a M5S e Leu presenteranno a breve, ha dichiarato il segretario del Pd, Letta. «È una buona risposta, un passo in avanti», ha ribattuto il segretario leghista, Salvini. Ieri Letta ha avuto anche «un colloquio costruttivo» con Tajani e poi con Conte (M5s) e Speranza (Leu) e alla fine ha dichiarato: «La proposta che facciamo è quella di chiuderci dentro una stanza e buttare via le chiavi, e restare a pane e acqua fino a quando arriviamo a una soluzione. Domani è il giorno chiave».

Giorgia Meloni ci tiene a sottolineare che «non sono candidati di bandiera, né di tattica, ma personalità di altissimo profilo». «Vogliamo chiudere in fretta - ha detto Salvini -. Non diciamo no pregiudizialmente a nessuno e speriamo che anche gli altri si confrontino nel merito. Non c’è in questo elenco il nome di Elisabetta Casellati perché vogliamo che le alte cariche dello Stato rimangano tali. Il centrodestra sta dando prova di compattezza, lealtà e voglia di dialogare».

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