Provincia, lodigiani contro il ministro

Secondo l'assessore provinciale Nancy Capezzera «il Governo sembra porre condizioni di ricatto, chiedendo collaborazione senza condizioni», secondo il presidente di San Cristoforo Pietro Foroni «a Roma sanno benissimo quello che vogliono fare ma non lo vogliono dire per non suscitare dissenso. In alternativa devo pensare che non abbiano le idee chiare». Ieri pomeriggio all'Assemblea nazionale delle province italiane promossa dall'Upi nella capitale la delegazione lodigiana, che schiera anche il presidente del consiglio provinciale Massimo Codari, è rimasta delusa. Non solo per i contenuti dell'intervento, durato un’ora, del ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Filippo Patroni Griffi, ma anche perché l'atteso contributo chiarificatore del ministro degli interni Annamaria Cancellieri è rinviato a oggi. «Oggi siamo rappresentati da un Governo di persone che non hanno mai fatto né i consiglieri comunali né i sindaci. Che non sanno che, in realtà come Lodi, chi ha bisogno della Provincia si può rivolgere a presidente e assessori, e non è costretto a mediare con una schiera di burocrati. Questo mi sembra che il ministro Patroni Griffi non l'abbia presente. Il suo intervento mi ha delusa».

«Il fatto che il ministro abbia cominciato a parlare di una riforma da compiere con leggi ordinarie mi fa pensare che il Governo tema di uscire sconfitto il 6 novembre dalla Corte costituzionale, dove si discuterà della legittimità dell’articolo 23 del decreto legge salva - Italia, che prevede appunto i tagli alle Province - osserva Codari -, tra l’altro è stata ribadita l'ipotesi, cui siamo nettamente contrari, di consigli provinciali eletti non direttamente dai cittadini ma dai consiglieri comunali. Un altro modo di calpestare la democrazia. Quello che ormai appare affermarsi, inoltre, è che con qualsiasi accorpamento la Provincia del futuro non sarà più la Provincia di Lodi come oggi la conosciamo».

«Dal ministro Patroni Griffi non è arrivata alcuna risposta - sottolinea il presidente Foroni - è stato evasivo, la mia impressione è che il Governo dei tecnici sia ancora peggiore di quello dei politici. Nel suo lungo intervento il titolare delle Riforme ha illustrato le linee di un progetto che toccherà tutti gli enti locali, a partire dai Comuni, per i quali si continua a parlare di unioni, ma è del “come” che non si è parlato. Il Governo, mi par di capire, sa bene dove vuole arrivare con questi tagli ma si sottrae, anche in una sede istituzionale come l'Unione delle province italiane, dal parlare in modo chiaro della riforma».

Secondo i rappresentanti della Provincia di Lodi un quadro più dettagliato, che permetta di immaginare il futuro dell'autonomia lodigiana, potrebbe emergere solo dopo il Consiglio europeo.

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