Provincia, ecco i paperoni del consiglio

Codari è il più ricco, batte anche il presidente Foroni

È Massimo Codari il Paperon de’ Paperoni di palazzo San Cristoforo: il presidente del Consiglio provinciale guida infatti la classifica dei consiglieri con il reddito imponibile più elevato. Cinquantuno anni, commercialista e revisore contabile, membro della Commissione aziende pubbliche e analisi socioeconomiche presso l’Ordine di Milano, con 89.274 euro dichiarati nel 2012 Codari ha staccato di oltre 15 mila euro tutti i colleghi, confermandosi di fatto il più ricco fra i membri del parlamento provinciale.

Un’eccezione, la sua, come si può facilmente constatare scorrendo la tabella riassuntiva divulgata ieri dalla Segreteria generale, che riporta lo stato patrimoniale di tutti i consiglieri eletti (assessori esclusi): a dar retta ai dati pubblicati, ben cinque amministratori su venticinque navigano in pessime acque, dichiarando un reddito imponibile inferiore a 8.952 euro all’anno, cifra che secondo l’Istat corrisponde alla soglia di povertà nei grandi comuni dell’Italia settentrionale.

A questi cinque consiglieri se ne aggiungono altri otto, che non hanno dichiarato nulla o non hanno comunicato il dato, cosa che se per alcuni è comprensibile - per esempio per Emanuele Arensi (Pdl), che è ancora studente - per altri richiederebbe un chiarimento, come nel caso di Maurizio Villa e Giuseppe Passerini, entrambi in quota Lega Nord, che come conferma l’Ufficio stampa di palazzo San Cristoforo «svolgono rispettivamente la professione di informatore farmaceutico e impiegato», oppure del dipendente Eni Mario Rocca, rappresentante della lista «Insieme per il lodigiano».

All’estremità opposta della classifica, fra i consiglieri più “ricchi”, troviamo in seconda posizione il presidente della Provincia Pietro Foroni (Lega Nord), di mestiere avvocato, con un imponibile pari a 72.829 euro, seguito a ruota da Nicola Buonsante (Pdl), imprenditore e sindaco di Borgo San Giovanni, che ne ha dichiarati 72.746. I restanti consiglieri oscillano fra i 64.336 euro di Franco Pinchiroli (Pd) e gli 11.158 del collega di partito Andrea Signorini, seguito dal gruppo dei consiglieri nullatenenti (o presunti tali).

Dati che potrebbero forse creare qualche imbarazzo nei soggetti dichiaranti, ma che ogni elettore ha diritto di sapere: da quest’anno infatti, rendere pubblici i redditi e lo stato patrimoniale dei titolari di cariche elettive non è soltanto un segnale di trasparenza da parte dell’amministrazione pubblica, ma un vero e proprio obbligo di legge.

È quanto stabilisce l’articolo 3 del decreto 174 del 10 ottobre 2012, convertito nella legge 213 del 7 dicembre 2012, che prescrive a tutti gli enti locali con popolazione superiore ai 10mila abitanti di comunicare a chi è governato (i cittadini) la dichiarazione dei redditi di chi governa (gli amministratori).

Da oggi, tutti i lodigiani che lo desiderano possono recarsi in Provincia ed esercitare questo diritto e controllare di persona quanto guadagnano (o meglio, dichiarano) i propri rappresentanti politici nelle assemblee degli enti amministrativi del territorio.

Ieri la Segreteria generale ha divulgato una tabella che riporta lo stato patrimoniale di tutti i consiglieri eletti (assessori esclusi). Cinque consiglieri su venticinque hanno dichiarato un reddito imponibile inferiore a 8.952 euro, che è la soglia di povertà Istat nei grandi comuni dell’Italia settentrionale

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