Profughi, il prefetto risponde a Soldati

I profughi nelle case cantoniere? E una possibile iniziativa, ma vanno definiti progetto, tempistiche e spesa. E la soluzione potrebbe non essere sufficiente.Il prefetto di Lodi, Antonio Corona, risponde alla lettera del presidente della provincia di Lodi Mauro Soldati.

In una lettera Corona ricorda che il palazzo del governo ha gestito l’accoglienza di oltre 180 persone, con la sola collaborazione del terzo settore e nonostante le «risposte deludenti» degli enti locali, con l’eccezione del comune di Cervignano. Ma la situazione di «assoluta eccezionalità» che sta vivendo il nostro Paese non permette che una «singola porzione della nostra Italia» possa «stabilire se e quanti migranti accogliere». Per questo non può escludersi, incalza Corona che «già dai primi di giugno, dopo una inopinata “pausa”, questa provincia, come ogni altra, sia bruscamente richiamata all'appello».

E mentre esprime la sua speranza che il governo trovi le soluzioni migliori e ricorda che la priorità è la ricerca di soluzioni condivise, il prefetto sottolinea: «Tutti, indistintamente, si è tenuti a fare fino in fondo la propria parte, con la consapevolezza di non poter decidere durate e regole del gioco, ma di saper essere almeno in grado di stare seduti al tavolo».

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