Pressione fiscale cresciuta del 13%

Il rapporto presentato da Assolombarda fotografa la situazione nei principali Comuni, segnalando i luoghi più interessanti per le imprese che hanno intenzione di trasferirsi o aprire nuove sedi

Più 13 per cento: di tanto sono cresciute nell’ultimo anno le imposte per le imprese nei comuni delle province di Lodi, Milano e Monza e Brianza. A dirlo è il Rapporto sulla fiscalità locale presentato ieri mattina da Assolombarda. Un quadro che le imprese giudicano poco incoraggiante e nel quale solo poche isole felici si salvano: Cerro Maggiore, Liscate,e Rodano, in provincia di Milano e Codogno e Casalpusterlengo in provincia di Lodi. Solo qui la pressione fiscale è un po’ più bassa che altrove. Per tutte le altre realtà, specie se popolose o vicine al capoluogo, le imposte sono pesanti. Nella classifica dei comuni più esosi, aperta da Milano e chiusa da Rodano, Lodi, si colloca al 13esimo posto, in leggero miglioramento rispetto al 2012, ma ancora in una fascia decisamente alta per imprese e aziende. Peggio se la passano i contribuenti di Melegnano (11esima) e Peschiera (12esima),mentre un po’ meglio stanno a San Giuliano (15esima), Tribiano (20esima) e San Donato (31esima). Nella parte bassa della classifica, buon per loro, spuntano i nomi di Zibido San Giacomo (63esima) , Sant’Angelo (69esima nonostante alcuni aumenti) e soprattutto, in coda, Codogno (83esima) e Casalpusterlengo (85esima). «Il parametro della pressione fiscale comunale, che grava soprattutto su uffici e capannoni è un criterio che sempre più pesa sull’economia complessiva di un’azienda- ha spiegato Carlo Bonomi, vicepresidente di Assolombarda per credito, finanza e fisco- e che può anche incidere sulla scelta della sede da parte di un’impresa che sta aprendo o deve spostarsi». In base alle stime di Assolombarda sono gli uffici ad aver subito gli incrementi di imposta maggiori (in media +24%) passando dagli oltre 7000 euro pagati da un ufficio tipo nel 2012 ai quasi 9000 euro del 2013. Solo due comuni, uno dei quali è Casalpusterlengo, hanno ridotto l’imposizione fiscale su questa voce. Leggermente inferiore, ma comunque pesante, poiché partiva da una base già alta, la tassazione sui capannoni industriali: cresciuta del 7% rende esigibili per un capannone tipo imposte fino a 39mila euro ( rispetto ai 37mila del 2012). Una situazione che, specie in tempi di crisi e di orizzonti di crescita tanto incerti pesa sulle casse in affanno delle imprese. «Siamo consapevole della situazione difficile dei comuni, che non solo affrontano enormi difficoltà con conti risicatissimi, ma che addirittura l’anno scorso si sono trovati nella situazione grottesca di conoscere a novembre i criteri necessari a completare il bilancio dell’anno in corso» ha commentato presentando il rapporto Michele Angelo Verna, il direttore generale di Assolombarda.

© RIPRODUZIONE RISERVATA