Pregiudicato incastrato dal Dna dieci anni dopo il furto in abitazione

Il ladro si era introdotto nella casa di un donna di Lodi rubandole dell’oro per diverse migliaia di euro e si era ferito lasciando tracce di sangue sul posto

Si era introdotto nell’abitazione di una donna a Lodi il 5 novembre del 2010 sottraendo migliaia di euro in gioielli. Ora, a 10 anni di distanza, i reperti biologici lasciati al momento dell’intrusione hanno consentito di smascherarlo. Protagonista un 47enne georgiano che attualmente è però irreperibile. Fondamentali per risalire all’identità dell’uomo le tracce ematiche lasciate mentre rompeva il vetro di una finestra e inviate dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lodi poi agli specialisti del R.A.C.I.S. carabinieri di Parma che, dopo un primo inserimento nella banca dati nel 2010, non portò ad un’identità definita. In tempi più recenti invece il reparto investigazioni di Parma, analizzando un altro campione di soggetto noto, hanno stabilito che il profilo genetico era il medesimo del malvivente che era penetrato nell’abitazione di Lodi il 5 novembre. L’uomo, da poco meno di un decennio in Italia ufficialmente, già nel febbraio del 2015 si era distinto come ladro d’appartamento, venendo deferito dall’Autorità Giudiziaria di Bologna, a cui fece seguito una serie lunghissima di furti commessi tra l’Emilia e la Liguria.

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