Poste, sfiorata la rissa tra sindacati

«Un grave atto di intimidazione», e per giunta premeditato. La Cgil, in particolare la categoria che segue il settore delle poste, critica senza esitazione Cisl e Uil, colpevoli di aver cercato in tutti i modi di ostacolare l’assemblea che la Camera del lavoro e la Failp avevano organizzato ieri mattina in via Fascetti insieme a 45 lavoratori. «All’inizio una decina di persone iscritte alla Cisl e alla Uil si sono posizionate contro la vetrata dove si stava tenendo la riunione per fare schiamazzi e insultare la Cgil - racconta il segretario provinciale dei postali Benedetto Matteucci nel corso di una conferenza stampa, indetta insieme a Mario Savoretti -. Abbiamo chiesto a Poste italiane di metterci a disposizione un’altra sala, al primo piano, e così è stato fatto: questi signori, però, si sono presentati anche lì e hanno iniziato a fare rumore con fischietti, piatti. Un’iniziativa programmata per impedire la nostra assemblea, quando noi non ci siamo mai permessi di comportarci in questo modo. Crediamo che Cisl e Uil stiano legittimamente protestando in questi giorni fuori dall’azienda. La situazione non è degenerata solo per il nostro senso di responsabilità».

Matteucci è convinto che la tensione creata fosse sproporzionata rispetto all’obiettivo, ovvero il mancato anticipo da parte dei vertici dell’azienda del premio di produttività. «Ce la prendiamo con Poste italiane che non ha impedito l’accaduto e chiediamo alle confederazioni di Cisl e Uil di prendere le distanze da quanto successo. È un gesto che inasprisce le divisioni sindacali. I problemi alla sportelleria e al recapito si ripetono tutti gli anni e fino a questo momento loro non hanno mai fatto nulla».

A proposito dei rapporti tra sigle confederali, il segretario provinciale Domenico Campagnoli ricorda che le tensioni negli ultimi tre anni hanno raggiunto l’apice: «Per noi Cgil, Cisl e Uil rappresentano il mondo del lavoro - afferma -, anche se in alcune situazioni le posizioni sono contrastanti. Quando qualcuno ha bruciato le bandiere della Cisl ho espresso pubblicamente la mia contrarietà, allo stesso modo chiedo rispetto. Sulla stampa ho letto che Mario Uccellini (il segretario provinciale della Cisl, ndr) lancia l’intenzione di ragionare insieme sui problemi, un richiamo a cui sono sempre attento ma che non può essere estraneo ai contenuti. Se di fronte ai provvedimenti di questo governo legati ai licenziamenti facili, alle pensioni e ai tagli su servizi sociali e agevolazioni fiscali, anche Cisl e Uil capiranno che questo esecutivo ha finito la sua corsa, allora ben venga il confronto, senza dimenticare che la Cgil ha fatto da sola cinque scioperi». Per quanto riguarda invece la provincia di Lodi, Campagnoli ha una sua idea: «Se si smette di fare concorrenza per il presidio del territorio ma si pensa al bene di chi lavora siamo disponibili a continuare il lavoro iniziato con i tavoli per lo sviluppo, passando dalle politiche passive a quelle attive».

Greta Boni

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