Portalettere ancora allo sbaraglio

«Manca il personale e i mezzi non funzionano»

Pronti per consegnare la posta fino a quando non capita un contrattempo. E a sentire i racconti dei portalettere, gli imprevisti sono all’ordine del giorno: «Come facciamo a portare le raccomandate se il palmare non funziona ma l’aziende ci dice che dobbiamo usarlo? - sbottano alcuni postini in servizio nel Lodigiano -. Non c’è il segnale, ti fermi, cerchi di farlo ripartire e intanto perdi tempo, facendo aspettare anche il cliente. Quando i palmari sono fuori uso, si continua come si è sempre fatto: a mano».

I portalettere si sentono allo sbaraglio, la settimana scorsa alcuni di loro si sono dati appuntamento alla Cisl, nell’ufficio del segretario provinciale che segue il settore, Giovanni Martorana.

Il primo problema con il quale fare i conti è il personale: «C’è bisogno di assunzioni, la copertura al cento per cento di tutta la provincia non si verifica mai», ripetono i postini, anche perché con la precedente riorganizzazione la mole di lavoro, così come le aree di competenza, sono aumentate.

«C’è un aspetto da sottolineare - ricorda Martorana -, presso il centro di recapito di via Fascetti a Lodi da più di un mese manca il responsabile, questo significa che il comparto è una nave alla deriva, non c’è nessuno che prende decisioni e organizza il lavoro».

Una questione sollevata anche dai dipendenti. «Non è un problema da poco - dicono -, qualche giorno fa si è guastato un camion in arrivo da Peschiera, si sono rotti i freni alle 7 del mattino. I portalettere sono riusciti a uscire per consegnare la corrispondenza solo alle 10, perché nessuno prendeva una decisione su come risolvere il guaio. Dal momento che tutti i postini partono da Lodi, per raggiungere poi i paesi del Lodigiano, questo ha causato dei ritardi a catena. Nessuno sembra rendersi conto che tutto funziona come una specie di filiera, è bene che lo capiscono coloro che vogliano “spacchettare” questa azienda. Siamo gestiti male, non c’è organizzazione e nemmeno comunicazione».

Un’altra nota dolente riguarda invece i mezzi a disposizione: motorini, biciclette e automobili che dal loro punto di vista dovrebbero essere sostituiti, anche per motivi di sicurezza: «Sono obsoleti, quando non vanno ci dicono di spedirli in riparazione ma continuano a causare problemi. Se non abbiamo un mezzo a disposizione, ci affiancano a qualcun’altro, due persone con un mezzo è una soluzione che provoca ritardi».

I portalettere “incassano” spesso le lamentele - e qualche volta gli insulti - degli utenti. «Tutto ricade su di noi perché come gli impiegati...siamo quelli che ci mettono la faccia - commentano -. Noi cerchiamo di darci da fare, la poca corrispondenza che arriva, arriva grazie a noi. Il 70 per cento di questa azienda funziona per il nostro senso di responsabilità».

Greta Boni

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