Politica, stasera a Codognoresa dei conti nel centrodestra

Atteso, a dir poco. Così è il summit che stasera a Codogno porterà faccia a faccia i vertici cittadini e provinciali del Popolo della Libertà, primo incontro ufficiale dopo la batosta elettorale che, esattamente una settimana fa, ha consegnato la città al governo del centrosinistra. E la tensione si preannuncia alle stelle. Perché, proprio sulle ceneri della sconfitta codognese, è stato scontro aperto nei giorni scorsi tra i vertici provinciali del Pdl, in un confronto durissimo tra il coordinatore provinciale del Pdl Claudio Pedrazzini e l’assessore provinciale Pdl Nancy Capezzera, pure collega di Pedrazzini nella giunta della Provincia. All’indomani della sconfitta suicida del centrodestra, la prima a lanciare strali era stata proprio la Capezzera, pronta ad individuare nelle segreterie provinciali - in primis quella Pdl - la responsabilità della strategia suicida del centrodestra alle elezioni di Codogno. Di tre giorni fa la replica al vetriolo di Pedrazzini, che a sua volta ha invece scaricato ogni responsabilità sulla corrente degli ex An (quella della Capezzera) la decisione di sostenere ancora la candidatura dell’ex sindaco Emanuele Dossena (che ha avuto come conseguenza la corsa solitaria della Lega e la spaccatura del centrodestra). Nel suo intervento, Pedrazzini non ha risparmiato nessuno: oltre la Capezzera, neanche la Lega e neppure Dossena. Ed ha alzato la posta in gioco, arrivando a chiedere una verifica in Provincia. Stasera (ore 21, al circolo ricreativo di vicolo Monte Nero) ci saranno tutti. Gli iscritti territoriali del partito ed anche i vertici Pdl, Pedrazzini e Capezzera in primis. La resa dei conti nel centrodestra ha le ore contate? «Mi auguro che stasera i toni si smorzino, che ritorni quella serenità necessaria a far trovare al partito le soluzioni migliori, nell’interesse del territorio - ha affermato ieri il segretario cittadino Pdl Severino Giovannini -. C’è da guardare ai cittadini, c’è da guardare alla Provincia, c’è da recuperare con la Lega. L’auspicio è che i personalismi lascino spazio al confronto sui contenuti. Perché gli errori fatti non abbiano più a ripetersi».

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