Polenghi, soluzione anti esuberi

I rappresentanti

dei lavoratori chiedono incentivi volontari

e contratti di solidarietà.

Trattativa aperta

per evitare 38 mobilità

Continua il braccio di ferro sul futuro dell’ex Polenghi. Ieri pomeriggio i sindacati hanno incontrato i vertici del gruppo Newlat. Al centro della trattativa, che si è tenuta a Bologna, gli esuberi annunciati dall’azienda, che per lo stabilimento di Lodi sono in tutto 38.

Su questi dipendenti è già stata aperta una procedura di mobilità, ma i rappresentanti dei lavori non ci stanno. E hanno già presentato una rosa di proposte alla proprietà, per cercare di trovare una soluzione e difendere i posti di lavoro. Per il momento la società, presieduta da Angelo Mastrolia, ha preso tempo e il prossimo 21 novembre dovrebbe fornire una risposta alle parti sociali.

Al tavolo erano presenti le segreterie nazionali, regionali e territoriali di Flai Cgil, Fai Cisl, Uila. E per la Cgil è intervenuto Paolo Zanetti: «Il quadro è molto critico. In alternativa ai licenziamenti abbiamo chiesto all’azienda di applicare dei contratti di solidarietà e di prevedere un esodo volontario dei lavoratori, con degli incentivi – spiega ;– su questa base si potrebbe ragionare su un accordo, che però è complicato proprio perché riguarda i diversi siti del gruppo e su questi punti si sta dunque discutendo».

Dopo la seconda metà di novembre il confronto si sposterà davanti al ministero dello Sviluppo economico per provare ad arrivare a soluzioni concrete di rilancio del polo e nel contempo tutelare il personale. «Potremo arrivare a questo appuntamento con un accordo raggiunto, oppure se Newlat dovesse dire di no alle nostre proposte valuteremo la linea da adottare – aggiunge il delegato Cgil – si andrebbe quindi verso una rottura». Una linea che è stata condivisa anche dalle altre sigle confederali. Per la Uil Domenico Ossino ha ricordato che l’obiettivo «è la salvaguardia dei posti di lavoro». «L’azienda al momento ha 83 dipendenti, di cui a novembre già 19 sono in cassa integrazione a zero ore – informa – sempre sul totale degli 83 è stata aperta una procedura di mobilità, su cui si sta discutendo. La nostra richiesta è che vengano messi in campo degli ammortizzatori sociali. E si sta valutando quale strumento adottare. La proposta è di un contratto di solidarietà, e il ragionamento è anche su cassa straordinaria o in deroga».

Domani l’esito dell’incontro verrà anche presentato ai lavoratori dello stabilimento di San Grato. È già stata fissata un’assemblea nel locale mensa dalle 13 alle 14, proprio per esaminare le procedure di mobilità annunciate da Newlat. «Daremo anche informazioni dell’adesione allo sciopero territoriale di quattro ore che si terrà venerdì 15 novembre – continua Ossino – in quella sede chiederemo al Lodigiano attenzione per la situazione che sta attraversando lo stabilimento di San Grato».

Verso un accordo su Gis. Sui 10 dipendenti in cassa integrazione da ottobre dell’azienda comunale Gestione impianti sportivi l’intesa sembra vicina. Ieri nel tardo pomeriggio si è tenuto un incontro in Broletto, tra l’assessore allo sport Tommaso Premoli, il sindacalista Benedetto Matteucci (segretario territoriale della Slc Cgil) e una rappresentanza dei lavoratori. «Abbiamo raggiunto un accordo di massima – anticipa Premoli – dovremmo firmare mercoledì e in quella sede verranno resi noti tutti i contenuti».

L’impegno che si assumerebbe il Comune di Lodi è di farsi carico della situazione dei dipendenti della Gis, partecipata che verrà messa in liquidazione. L’ipotesi è che il Comune possa ricollocare i tecnici, le impiegate e le addette alle pulizie che fino a pochi mesi fa seguivano gli impianti sportivi comunali e ora sono rimasti a casa.

L’intesa verrà presentata oggi ai lavoratori, dopo una trattativa che va avanti da alcune settimane, poi salvo intoppi dovrebbe esserci il via libera definitivo.

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