Pidocchi, invasione nelle scuole

Da Lodi a Codogno al Sudmilano. Si aprono i cancelli di scuola, le classi si riempiono di pidocchi. Molte le segnalazioni in arrivo dalle mamme, a ruba i prodotti anti parassiti nelle farmacie.

Numerosi sono i casi riscontrati a San Martino, a Massalengo, alle Scaglioni di Lodi, ma anche alla materna Archinti del capoluogo e alla scuola elementare Anna Vertua Gentile di Codogno. Alla primaria di Zivido c’erano state segnalazioni i primi giorni di scuola, ma l’avviso tempestivo delle insegnanti ha posto un freno al contagio.

«Da noi, alla materna Archinti - racconta un papà - siamo completamente invasi. Hanno affisso l’avviso nel quale chiedono ai genitori di controllare i capelli dei bimbi. È sempre lo stesso comunicato. Ogni anno, quando si aprono le scuole, lo rimettono».

Stessi commenti anche dalle mamme delle scuole Scaglioni e da quelle di San Martino. Neanche la Bassa è stata risparmiata. Alle elementari di Turano non ci sono ancora segnalazioni, ma all’elementare Anna Vertua Gentile di Codogno il parassita ha già fatto la sua comparsa sulle teste dei bambini. «È folle - lamenta una mamma di questa scuola - che l’Asl non obblighi più gli alunni a stare a casa quando hanno i pidocchi. Mia figlia li ha presi già più di una volta». Alla elementare San Biagio e alla Tondini nessuno ha ancora segnalato nulla, ma in quest’ultimo istituto, già dai primi giorni di lezione, i genitori sono stati avvisati di controllare. Il monitoraggio dei capelli, infatti, è secondo gli esperti, la migliore forma di prevenzione. Nessuna segnalazione nemmeno alle elementari di Sant’Angelo, mentre alla Cavalcanti di Zivido una segnalazione è arrivata proprio all’inizio della scuola. «I genitori, messi in allerta dagli insegnanti - commenta un docente -, hanno bloccato subito la contaminazione collettiva e la situazione è tornata sotto controllo». «A Massalengo - racconta un genitore - ci sono sempre, tutto l’anno. Sono arrivati il 9 settembre dello scorso anno e non sono ancora scomparsi».

«Ormai - spiega il responsabile del dipartimento prevenzione dell’Asl di Milano 2 Maurizio Montanelli - non facciamo più nei nostri ambulatori il servizio di controllo dei bambini affetti dalla pediculosi. In genere inviamo i casi che si presentano ai medici di famiglia. Se tutte le mamme però, ogni giorno, controllassero le teste dei loro figli, pettinassero e lavassero loro i capelli, non succederebbe nulla. Mi rendo conto che poi questo è difficile da realizzare, ma con i pettini a denti stretti le uova verrebbero eliminate prima dell’infestazione e non ci sarebbe bisogno nemmeno di utilizzare lo shampoo. La catena della trasmissione si interromperebbe. I capelli lunghi favoriscono l’aggressione da parte del pidocchio, ma non è necessario tagliarli. Il parassita si trasmette di testa in testa. Non nasce tra i banchi. Si diffonde in classe semplicemente per la vicinanza degli studenti. L’aceto, vecchio rimedio, aiuta a sciogliere l’uovo e facilita il loro distacco. Il pettine, una volta usato, va semplicemente pulito e lavato. Sul pettine, infatti, il pidocchio non sopravvive».

Gli omeopati usano anche dei farmaci preventivi come il sale di Schüssler che, modificando il ph del cuoio capelluto, rendono più difficile l’arrivo del fastidioso parassita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA