Pharmagel, un anno di cassa e poi a casa

Addio alla Pharmagel: la storica azienda lodigiana annuncia la chiusura e firma l’accordo per mettere in cassa integrazione straordinaria per un anno i 15 lavoratori che ancora erano rimasti in ditta.

«È un’emorragia continua», il commento dei sindacati. La storica ditta di Lodi in viale Europa, di proprietà della famiglia Peviani, produce dagli anni Cinquanta macchinari e tecnologie per il settore farmaceutico e alimentare, e negli ultimi anni dopo una serie di ristrutturazioni si era concentrata sulle capsule molli per il segmento alimentare.

Proprio queste progressive ristrutturazioni avevano portato nel giro degli ultimi tre anni la ditta ad occupare una forza lavoro passata da una cinquantina di dipendenti a soli 17 negli ultimi mesi. Dallo scorso autunno era poi aperta una procedura di cassa integrazione ordinaria che si è protratta di continuo per una decina di dipendenti, fino alla fine di maggio, quando è stata rinnovata un’ultima volta per soli 15 giorni, il tempo necessario ad assumere una decisione definitiva in merito al futuro dell’azienda. La decisione è stata comunicata ieri mattina in Assolodi ai sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil, ed è la cessazione dell’attività.

«Speravamo potesse esserci una conclusione diversa e pur sapendo che eravamo arrivati al dunque, ci aspettavamo una possibilità di trattativa - dice Giuseppe Rossi della Fim Cisl -. Invece la proprietà è arrivata all’incontro con una decisione già presa, e non trattabile: ha deciso irrevocabilmente di chiudere, e a quel punto non ci è rimasto altro che firmare l’accordo che tutela i lavoratori almeno con un anno di cassa integrazione straordinaria. Rimane la chiusura di un’altra azienda storica del Lodigiano, la perdita di posti di lavoro che non si ricreeranno. È un’emorragia continua».

La cassa straordinaria a zero ore, firmata dallo stesso Rossi e dal segretario Fiom Giovanni Ranzini, partirà il prossimo 10 giugno e interesserà 15 dipendenti, eventualmente richiamabili per esigenze tecnico-organizzative legate alla cessazione dell’attività. Contestualmente si apre una finestra di 12 mesi per la mobilità volontaria non incentivata per chi trovasse altre soluzioni.

Al termine della cassa, tra un anno, i lavoratori saranno definitivamente a casa. In attesa dell’approvazione da parte del ministero del programma di cassa integrazione e dell’erogazione da parte dell’Inps, l’azienda si impegna a erogare a chi ne facesse richiesta degli anticipi sul trattamento di fine rapporto.

La crisi della Pharmagel parte da lontano, dalla concorrenza asiatica e dalle difficoltà del mercato, e si è manifestata nell’assenza di nuove commesse ormai da diversi mesi. I lavoratori temono di non percepire nemmeno l’ultima mensilità spettante, quella del mese di maggio.

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