PESTE SUINA Domani nel Lodigiano si attivano le restrizioni per alcuni comuni

Aree in cui non sono stati accertati casi, ma in cui è necessario mettere in atto misure di contenimento

Accelerazione sulle nuove zone di restrizione per la peste suina africana, da domani anche un pezzo di Lodigiano entrerà in zona I, quella dove non sono stati identificati casi accertati della malattia ma in cui è necessario mettere in atto delle misure di contenimento soprattutto sulla diffusione del cinghiale, considerato il principale vettore del morbo. Quale zona sia sottoposta a restrizione, però, ancora non è chiara. Le misure di emergenza sono definite a livello di Unione Europea. Sulla Gazzetta Europea di oggi figurano tra i territori lodigiani di zona di restrizione numerosi comuni della fascia ovest (compresa San Colombano) e della fascia sud della provincia, ma dal ministero della Salute è arrivata una nota dirigenziale che rettifica l’elenco dell’Unione Europea nel quale sono inclusi «per mero errore di trascrizione» comuni in cui le misure non saranno applicate: alla luce della rettifica, restano in zona di restrizione nel Lodigiano i soli comuni della fascia sud della provincia (esclusa anche San Colombano), lungo l’asta del Po. La nota ministeriale non ha però valore di legge, e bisognerà quindi attendere la pubblicazione dell’allegato corretto da parte della Commissione Europea che «è stata immediatamente informata». Un pasticcio burocratico, dunque. La peste suina africana non è pericolosa per l’uomo, ma lo è per i maiali. Le zone di restrizione I in cui ricade il Lodigiano prevedono abbattimenti intensivi di ungulati selvatici con specifiche misure di biosicurezza, e controlli su tutti gli animali abbattuti e sulle carcasse ritrovate morte.

I comuni interessati sono Guardamiglio, Orio Litta, Ospedaletto, San Rocco al Porto, Senna Lodigiana, Somaglia.

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