Perseguitati in Nigeria, trovano accoglienza a Tavazzano

Famiglia con bimbi piccoli chiede aiuto alla comunità alle porte di Lodi. Il racconto del sindaco Morosini

Tavazzano accoglie una famiglia di profughi nigeriani. Nel pomeriggio di sabato, infatti, il nucleo, composto da genitori e due figli piccoli, un bimbo di due anni e mezzo e una bimba di un mese e mezzo, è sceso alla stazione di Tavazzano e si è diretto alla caserma dei Carabinieri, dove ha trovato un prima accoglienza. A seguire la vicenda è stato il sindaco Francesco Morosini: «Si tratta di nigeriani cattolici in fuga dalle persecuzioni nel loro Paese - spiega - si trovavano già in Italia, dove hanno intenzione di rimanere e avevano già trovato accoglienza nei campi di Siracusa, Crotone e Teramo. Da quest’ultimo si sarebbero però spostati, secondo quanto abbiamo capito, perché mancava un’assistenza sanitaria adeguata. Una volta accolti in caserma abbiamo chiamato la guardia medica, che li ha visitati». Ora la famiglia alloggia all’Hotel San Giorgio, e la giornata di oggi sarà decisiva per capire se resteranno a Tavazzano: «Non è chiaro se si siano fermati a Tavazzano volontariamente o per altri motivi - continua Morosini - una comunità di Lodi ha dato la propria disponibilità ad accogliere la mamma e i figli ma il marito, comprensibilmente, non vuole separarsi da loro. Le altre possibilità per loro sono San Zenone e Milano, ma non abbiamo ancora ricevuto riscontri da questi fronti». Intanto, però, la comunità tavazzanese si è attivata per aiutare la famiglia: «Sono stati donati da parte di alcuni cittadini dei vestiti di ricambio e pannolini per la piccola - conclude Morosini - e il parroco don Stefano Grecchi si è detto disponibile a attivarsi con la Caritas, se dovesse essere necessario. Sono inoltre in contatto con don Alessandro Noviello, parroco di San Zenone, e mi attiverò anche con la Prefettura per ulteriori consigli».

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