Pensionato “a caccia” della sua dentiera

«Restituitemi la mia dentiera, l’avevo solamente portata a riparare»: di questo tenore l’istanza presentata da un pensionato lodigiano che aveva affidato la sua protesi a un odontotecnico perché venisse aggiustata, e con comprensibile urgenza, ma che un bel giorno, tornato a riprendersela, ha trovato lo studio chiuso e con i sigilli dell’autorità giudiziaria. Il tecnico infatti è stato denunciato per “esercizio abusivo della professione medica“ dopo che i militari della compagnia di Lodi della guardia di finanza hanno documentato un costante andirivieni di pazienti che - questa l’accusa - venivano sottoposti a interventi dall’odontotecnico, senza che questi risulti possedere la laurea, indispensabile per operazioni, estrazioni, otturazioni e quant’altro. Così l’intero studio, in locali a un piano basso nella zona dell’ospedale Maggiore di Lodi, nei giorni scorsi era stato sottoposto a “sequestro probatorio“, compresi la poltrona da dentista, medicamenti e probabilmente anche diverse protesi.

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